Mereto di Tomba, Ricordi

Al via un viaggio nel Friuli protostorico

di Redazione web

È stata inaugurata la mostra "Cjastelîrs, tumbaris, mutaris ...", alla presenza dell'Assessore regionale alla cultura Tiziana Gibelli, dei consiglieri regionali Massimo Moretuzzo e Igor Gabrovec e del Sindaco di Mereto di Tomba Luca D’Antoni oltre a tanti amministratori locali e cittadini.
La mostra propone la ricostruzione in dimensioni originali della fossa sepolcrale scoperta nel luglio del 2008 sotto la Tùmbare, durante la campagna di scavo proprio del tumulo di Mereto e che ha portato alla luce lo scheletro di un giovane uomo, risalente al 1770 prima di Cristo. La mostra permette di scoprire le sembianze di questo giovane il cui volto è stato ricostruito secondo il metodo forense.
Il comune di Mereto di Tomba, oltre alla Tumbare, presenta sul proprio territorio anche il castelliere di Savalons, recentemente acquisito a proprietà pubblica e anch’esso oggetto nella mostra di una ricostruzione della struttura primigenia dei terrapieni attraverso l’utilizzo della innovativa tecnologia “virtual reality”. Basta indossare un visore per ammirare dall’alto il castelliere o passeggiare lungo i suoi aggeri.
La mostra è una delle azioni previste da un più ampio progetto di valorizzazione di questi monumenti protostorici che risalgono al secondo millennio prima di Cristo e che sono ancora visibili in discreto numero nel paesaggio rurale di quella parte di Friuli compresa tra l’alta pianura e le prime colline dell’anfiteatro morenico. Il Progetto denominato ‘Tiere di Cjastelîrs’, finanziato dalla regione autonoma Friuli Venezia Giulia, è stato ideato dal Comune di Mereto di Tomba in collaborazione con il Dipartimento di Studi Umanistici e del Patrimonio Culturale dell’Università di Udine, le associazioni del territorio, sotto l’egida della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Friuli-Venezia Giulia, con l’obiettivodi tutelare, valorizzare e promuovere l’intero compendio formato da 14 Comuni che hanno sul proprio territorio le vestigia di questi antichi monumenti. Castellieri e tombe a tumulo, che a partire dai primi anni duemila sono stati oggetto di accurati scavi archeologici eseguiti principalmente dal Dipartimento di Storia dell’Università di Udine, hanno permesso di aprire uno squarcio di conoscenza su un periodo di storia della regione, finora poco indagato: oltre millecinquecento anni di storia che manifestano una presenza nel Medio Friuli di comunità ben organizzate e con evidenti affinità “culturali” con il centro-est Europa.
"Questi luoghi non sono solo dei patrimoni archeologici e paesaggistici straordinari" ha commentato Moretuzzo, già Sindaco di Mereto di Tomba "sono parte della nostra storia più profonda, sono i luoghi dell'anima più antica del Friuli. Custodirli è un dovere, valorizzarli è un'opportunità unica per il nostro territorio."
Oltre alla mostra il progetto ha previsto la realizzazione di due pubblicazioni,una dal carattere turistico divulgativo e una con finalità didattiche, sui principali monumenti protostorici presenti nel Friuli centrale, e finanziato una borsa di studio presso lo Iuav dell’Università di Venezia per uno studio e una analisi paesaggistica del contesto rurale del Castelliere di Savalons finalizzati alla sua conservazione e valorizzazione urbanistica.
La mostra rimarrà aperta
fino al 13 gennaio 2019 ogni sabato dalle 15 alle 18, la domenica dalle 9 alle 12 e per le visite guidate per gruppi e scolaresche da concordare con il Comune organizzatore.

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Ultimo aggiornamento: 28/03/2024 01:48