Regione

Andamento della campagna elettorale in FVG

di VG

L’andamento della campagna elettorale delle regionali, ricalca lo schema delle politiche nazionali: pochi incontri pubblici o dibattiti tra candidati, rari momenti conviviali, limitato uso dei tabelloni propagandistici, volantinaggio a fasi alterne, gadget praticamente inesistenti, sporadica pubblicità sui giornali o radiotelevisiva, mentre vi è un largo uso dei social network quali internet, messaggini soprattutto watsapp, facebook, instagram, twitter… Credo ci siano due motivazioni. Una legata alla necessità di contenere i costi anche in relazione alle minori risorse finanziarie dei vari partiti o movimenti, l’altra dettata dal fatto che il modo di comunicare è radicalmente cambiato con lo sviluppo di nuove tecnologie. La politica ne ha preso atto e si è adeguata. 
Resta però il dubbio che la società cosiddetta civile con ampi settori sempre più svogliati e distanti rispetto al mondo dei comitati elettorali, non abbia recepito fino in fondo questo diverso stile comunicativo. Non solo, ma anche il linguaggio ha subito un’omologazione perché il web infatti impone brevità e concisione massima. Non più ragionamenti articolati con gli approfondimenti che i vari casi comportavano, ma poche frasi ad effetto, spesso superficiali e slogans dal tono accattivante in certi momenti, perentorio in altri. Lo scopo, neanche tanto nascosto, è di riuscire a parlare alla pancia degli elettori, facendo breccia su paure o su istinti ritenuti come prioritari. Se poi si aggiunge anche il fatto che la politica non vuole o non riesce più ad indirizzare l’elettorato su una linea di fondo, anche scomoda, ma ritenuta necessaria per il bene complessivo della collettività, ma preferisce assecondare in forma acritica i desideri mutevoli di una società ormai liquida per definizione, il quadro appare piuttosto preoccupante. Inoltre, nei momenti d’incontro, la partecipazione salvo le riunioni di dimensione provinciale, è piuttosto scarsa e sempre con gli stessi addetti ai lavori. Resta dunque forte il rischio dell’autoreferenzialità. Una ristretta cerchia di appassionati (pochi, tra cui il sottoscritto), ma soprattutto di esperti e navigati mentori (la maggioranza), passano indifferentemente da un incontro all’altro, senza costituire un vero valore aggiunto. 
Un discorso a parte merita la presunta capacità di condizionare voti e preferenze. Se infatti fino a pochi anni fa, questi aspetti caratteristici sicuramente ci potevano anche stare, oggi come oggi, con la generale disaffezione e un diverso approccio, mi pare improbabile, almeno qui in Friuli Venezia Giulia. E quindi in giro, si vede parecchio millantato credito. Il porta a porta che comportava un contatto personale e diretto tra il candidato e l’elettore, avviene poi in forma mirata per quelli che sono meglio organizzati, caotica per tutti gli altri. Comunque, si registra un andamento dispersivo e ripetitivo, soprattutto negli ultimi giorni utili prima del voto. Questa è l’impostazione che si registra nella campagna elettorale che, peraltro, rispetto ai temi politici o di programma, vede emergere una forte personalizzazione. Vedremo al dunque che risultato produrrà e con quali effetti per tutta la comunità regionale.
Ultimo aggiornamento: 19/04/2024 07:14