Regione, Sociale, Salute

Braccialetti rossi friulani

di Marco Calligaris

I protagonisti di Braccialetti Rossi
Visita alla Frecce Tricolori
©Area Giovani Cro
©Area Giovani Cro
Braccialetti rossi è una serie realizzata da Rai Fiction, tratta dai romanzi dello spagnolo Albert Espinosa, nella quale vengono raccontate le vicende di Leo, Vale, Cris, Toni, Rocco e tanti altri ragazzi che vivono in un Ospedale pediatrico in riva al mare. Si è appena conclusa la seconda stagione con grandi successi di ascolto sopratutto nella fascia più giovane del pubblico ed ovviamente, è già in fase di programmazione la terza. In questa fiction le tematiche più dure ed aspre che riguardano la malattia, la sofferenza e la stessa morte, si mescolano alle sensazioni forti che possono nascere solamente in condizioni estreme, come per l'appunto le aree degli ospedali pediatrici, legate al senso di appartenenza, all'amicizia, all'unione che fa la forza e che permette di dimenticare tutto ciò che è dolore e privazione di una vita normale al di fuori dell'ospedale. Nel corso delle puntate i personaggi , pur nella loro giovane età, maturano e crescono più velocemente dei loro coetanei all'esterno: in molti casi viene evidenziato dalla fiction proprio il cambiamento dei giovani che entrano sbruffoni e superficiali per poi, pian piano, comprendere l'importanza dei legami e la bellezza di tutte quelle cose che molte volte, viste in altre situazioni, possono altresì sembrare scontate. Il leader del gruppo, Leo, è un ragazzo colpito da diverse forme tumorali che lo hanno costretto all'amputazione di una gamba: egli è il veterano, presenza costante fin dall'inizio della narrazione e purtroppo in lotta con uno dei peggiori mali. Nel corso della storia sarà lui che, interagendo con le altre esistenze che incroceranno il suo cammino, farà in modo di superare la negatività legandosi a degli amici e ad un motto da lui inventato (Watanka)per infondersi ed infondere coraggio e per arrivare a prevalere, anche con l'aiuto delle cure, sul cancro. Questa serie è sicuramente valida perché offre uno spaccato interessante e molte volte dimenticato ed è molto più reale di quello che si pensi: lo scrittore che l'ha creata si è infatti ispirato alla sua vicenda personale, ha detto di essere stato lui un “Leo in gabbia” e di aver vinto la sua battaglia proprio grazie a quei “braccialetti rossi” simbolo di un sentimento e di un amicizia forte che non può essere annullata neppure di fronte al peggiore dei mali. In Friuli abbiamo i nostri esempi illustri: su tutti sicuramente il Cro di Aviano che da anni lavora per debellare i tumori ed opera in una struttura che ospita anche ragazzi giovanissimi, come i protagonisti della fortunata serie. Come scritto anche nel sito dell'Area Giovani del Cro di Aviano: ”La malattia in adolescenza innesca emozioni, comunicazioni e reazioni specifiche sia nel giovane che nell’ambiente di cura. Per questo, un team di professionisti si dedica quotidianamente all’assistenza dei ragazzi affinchè questa nuova tipologia di percorso assistenziale possa, sia corrispondere alle aspettative dei ragazzi e delle loro famiglie, sia migliorarsi attraverso i loro feedback.” L’Area Giovani, attiva dal 2007, corrisponde ad un contesto multidisciplinare, specificatamente studiato per gli adolescenti ed i giovani adulti  (fascia 14-24 anni, ogni anno circa una sessantina i ragazzi interessati), dove più specialisti convergono portando le loro competenze e garantendo allo stesso tempo un percorso assistenziale comune a tutti i pazienti. Si compone di quattro stanze coloratissime, ciascuna contraddistinta da una particolare immagine raffigurata sulla porta e costituita da due letti, una terrazza, un bagno, un televisore, un frigorifero, un telefono sul quale ricevere tutte le chiamate, un lettore Dvd e un computer con connessione a Internet. All’interno di ciascuna stanza è presente un diario di bordo dove chiunque (familiari compresi) può scrivere ciò che desidera. Dall’apertura dell’Area Giovani si sono susseguite molte attività ricreative ed eventi come la partecipazione allo spettacolo della pattuglia acrobatica delle Frecce tricolori e relativa visita all’Aerobase di Rivolto, diversi viaggi e l'incontro con Alex Zanardi senza contare la partecipazione ai numerosi concerti musicali e alla Barcolana. Recentemente sono state ridotte le attività e c'è stato uno spostamento legato sopratutto ad un restauro antisismico che ha interessato l'intero edificio ma “il progetto - hanno assicurato i responsabili - continua nonostante le difficoltà.” “Disponiamo - afferma il responsabile Maurizio Mascarin al Messaggero Veneto - solo delle quattro stanze di degenza e non degli spazi per le attività di supporto”. Queste ultime sono state sacrificate in questo periodo, soprattutto la parte relativa alla scuola, perché le insegnanti volontarie devono prestare la loro opera in spazi non consoni. L’auspicio per personale e pazienti è quello di tornare alla sede originaria. 

Per sapere come sostenere l’Area Giovani è possibile contattare il numero telefonico 0434-659093 oppure richiedere informazioni all’indirizzo e-mail areagiovani@cro.it

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Ultimo aggiornamento: 29/03/2024 10:07