Codroipo, Arte e spettacoli

Con Sorte: a Villla Manin fra domande e folle empatia

di Ilaria Mattiussi

Cosa sareste disposti a sacrificare per il miraggio di una vita tranquilla? È questo solo uno dei numerosi spunti di riflessione che accompagnano il pubblico al termine di “Con Sorte”, spettacolo proposto ieri sera sul palco allestito a Villa Manin di Passariano (Circuito ERT). Ne abbiamo parlato con Oriana Martucci, interprete, e Giacomo Guarneri, autore e regista.

Come raccontereste il vostro spettacolo?
GIACOMO GUARNERI È la storia di Rita e Rocco due coniugi, proprietari di un’attività, che ricevono una richiesta di estorsione. Marito e moglie rispondono in modo diverso, lei vorrebbe cedere, lui ha, invece, un forte senso di giustizia. Rita decide, però, di pagare di nascosto. La vicenda indaga, quindi, il senso comune che determina il comportamento di alcuni individui, di fronte alle minacce della criminalità organizzata. Accade spesso che aleggi fra la gente, in una sorta di discorso non esplicito, l'idea di non resistere agli estorsori, come hanno invece fatto persone straordinarie, Libero Grassi per citarne uno. Questo senso comune è trasversale, perché si estende anche alle persone culturalmente più evolute.

Com’è nato questo testo?
GIACOMO GUARNERI Ho sempre avvertito una certa sensibilità rispetto a queste dinamiche. Ho, quindi, cominciato a dare vita ad una serie di laboratori teatrali nei quali, con un certo sarcasmo, immaginavamo un mondo alla rovescia: la legge diventava non legge ed i comportamenti criminali divenivano leciti. Da questo percorso è nata l’idea del testo.
ORIANA MARTUCCI Si è trattato di un progetto svolto in sinergia. Ci siamo incontrati a teatro e, spinti dalla reciproca stima, abbiamo deciso di lavorare insieme. Il testo è nato passo dopo passo: Giacomo scriveva e io cercavo di portare ricordi personali relativi soprattutto alla lingua.
GIACOMO GUARNERI Oriana ha messo a disposizione tutta sé stessa nella scrittura dello spettacolo, suggerendo parole e aneddoti che recuperava dalla sua memoria familiare. La ringrazierò sempre, perché il suo ruolo è andato oltre la semplice interpretazione.

Rita, la protagonista, reagisce alla richiesta di estorsione cedendo. La sua scelta è inevitabile?
ORIANA MARTUCCI No, non lo è. Noi raccontiamo un certo tipo di storia, che prosegue in modo tragico. È difficile contrastare un fenomeno che fa parte del vissuto, spesso in maniera quasi automatica. In molti contesti si è, infatti, portati ad accettare compromessi, a chiudere un occhio, sperando di vivere tranquilli. Bertolt Brecht ricordava “Sventurata la terra che ha bisogno di eroi”: è vero. Non dobbiamo chiedere alle persone di compiere azioni incredibili nella solitudine, ma partecipare con consapevolezza, onestà e spirito di sacrificio per la comunità.

Giovanni Falcone raccomandava: “se vogliamo combattere efficacemente la mafia, non dobbiamo trasformarla in un mostro né pensare che sia una piovra o un cancro. Dobbiamo riconoscere che ci rassomiglia”.
GIACOMO GUARNERI Abbiamo utilizzato questa frase anche nel video promo che presenta lo spettacolo. Anche altri magistrati, come Roberto Scarpinato, hanno riflettuto verso questa direzione. Non dobbiamo pensare che si tratti di un male estraneo a noi: la mafia sono le omissioni, il far finta di nulla, il nostro piegarci quotidiano a piccoli ricatti e compromessi. In questo modo le permettiamo di prendersi gioco delle leggi e dello Stato e di progredire, radicandosi nei nostri territori.

Quali emozioni ti suscita tornare agli spettacoli con il pubblico?
ORIANA MARTUCCI Sono molte. Questa pausa e il lungo silenzio che ne è derivato mi hanno messa alla prova e ritrovare il pubblico sarà emozionante. Sarà un momento del tutto nuovo: lo spettacolo, ambientato in una casa di riposo e in uno spazio angusto, verrà, invece, rappresentato in piena luce. Cambierà, quindi, il mio vissuto e, probabilmente, anche le sensazioni del pubblico saranno diverse.

Quali spunti di riflessione volete lasciare al pubblico?
GIACOMO GUARNERI Si tratta di una storia non costruita a tesi: non vogliamo, quindi, dimostrare quali siano i comportamenti giusti o sbagliati attraverso risposte già pronte.
ORIANA MARTUCCI La particolarità di questo testo è che lo spettatore sia portato a comprendere le motivazioni Rita, carnefice ma allo stesso tempo vittima, e si chieda come avrebbe agito al suo posto.
GIACOMO GUARNERI Abbiamo scelto una versione dei fatti ambigua. Il pubblico si mette, così, in discussione e si pone delle domande.

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Ultimo aggiornamento: 25/04/2024 17:10