Flaibano

“A tutto frico” viaggio fra i sorrisi dei volontari

di Ilaria Mattiussi

Una leggenda della Grecia antica narra la storia di Atlante, costretto a sostenere sulle spalle il peso dell’intera volta celeste, come pena per aver disubbidito a Zeus. Da allora, quando pensiamo a grandi sacrifici, ci ritorna in mente la sua figura, schiacciata controvoglia da un peso insopportabile. Accade, tuttavia, che preoccupazioni e responsabilità giungano, attraverso strani percorsi in cui sono coinvolti volontà, destino e un pizzico di casualità, fra le braccia di donne e uomini, orgogliosi di accoglierne oneri e onori. È questo il caso dei numerosi volontari di “A tutto Frico”, manifestazione terminata il 15 agosto scorso a Flaibano. Il consueto successo di pubblico ha premiato, anche quest’anno, passione, dedizione e un sistema flessibile ma organizzato, nel quale ognuno, dai più piccoli ai veterani, ha un compito preciso. Chi sono, dunque, i volontari che, guidati dal presidente di Pro Flaibano Franco Ceroi, si assicurano che una fra le più conosciute manifestazioni della regione funzioni a meraviglia? Passeggiando fra i tavoli ormai vuoti, abbiamo ascoltato i racconti di queste persone straordinarie. Lorenzo, volontario da 26 anni, si occupa dell’enoteca e ci racconta come la festa, in origine solamente celebrazione di Santa Filomena patrona del paese, abbia pian piano assunto i caratteri di una manifestazione organizzata, grazie alla partecipazione della squadra di calcio, prima, e successivamente di un comitato costituito ad hoc, diventato Pro Loco Flaibano. «Il fatto che partecipino molte persone, porta a più idee, quindi maggiori suggerimenti per migliorarci ogni anno: si tratta di una festa che unisce e valorizza le risorse del paese, al di là delle mansioni di ognuno. Da più di 10 anni, inoltre, la serata comici e le manifestazioni collaterali si aggiungono ad un fitto programma che coinvolge le famiglie, almeno quanto la degustazione di prodotti del territorio».
La pesca di beneficenza è il regno di un gruppo affiatato tutto al femminile. “Ho cominciato circa 5 o 6 anni fa, all’inizio in modo saltuario- ci racconta Antonella – il nostro è un lavoro che richiede molta attenzione e alla sera siamo davvero stanche, ma rimaniamo unite e la nostra amicizia prosegue anche oltre questo periodo. Il pubblico è sempre numeroso e cerchiamo di migliorarci ogni anno, anche grazie al nostro presidente, una persona speciale”. Fra i tavoli, sempre affaccendata, incontriamo Nadia, responsabile delle pulizie da 3 anni. «Il nostro lavoro si svolge sia alla sera che il mattino dopo. Abbiamo scelto di utilizzare materiale quasi del tutto biodegradabile e siamo molto attenti alla raccolta differenziata dei rifiuti». Il suo sguardo s’illumina quando ci parla dei suoi collaboratori “Quest’anno siamo affiancati da alcuni ragazzi provenienti dal Pakistan e accolti dalla Caritas. Sono volontari ansiosi di imparare; grazie a questo progetto non costruiamo muri, ma mulini a vento che raccolgono le risorse che ognuno regala al nostro paese”. Il carattere volontario e familiare della manifestazione, ci viene confermato anche da Roberto, Maura e Pierina che lavorano in cucina, Federico che si occupa del bar-birreria, Valerio e Romeo accaldati alle griglie e Doris e Sabrina che, al Bar Bianco, offrono gelati e dolci. “La ricetta è quella di una volta- racconta Maura- con qualche variante, come ad esempio il peperoncino”. “Lavoriamo per il paese- aggiungono le signore che accolgono il pubblico alle casse- perché le tradizioni continuino a rimanere salde”.
La serata è terminata, le luci si spengono una a una ma, niente paura, ancora un anno e la magia riprenderà vita.

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Ultimo aggiornamento: 28/03/2024 01:48