Codroipo, Arte e spettacoli

Fiona May e Luisa Cattaneo in corsa verso una nuova sfida

di Ilaria Mattiussi

©Teatrodante Carlo Monni
©Teatrodante Carlo Monni
Nella penombra di una sera all'apparenza come tante altre, due amiche corrono raccontandosi la loro quotidianità. La prima, sicura di sé e determinata, è già rivolta verso la Maratona di New York, il suo obiettivo. La seconda, più svogliata e quasi impaurita, è legata ad un passato dal quale non riesce a separarsi. Confidenze e passi si rincorrono ad un ritmo vorticoso in una sfida dell’anima ancor prima che fisica. È questa la trama dello spettacolo andato in scena ieri sera al teatro Benois De Cecco di Codroipo. Ne abbiamo parlato con le due attrici protagoniste, Fiona May e Luisa Cattaneo.

Come vi siete conosciute e com’è nato il vostro progetto?
Fiona May: ci siamo conosciute in un bar insieme al regista Andrea Bruno Savelli. Il teatro era per me un mondo nuovo e avrei dovuto recitare in italiano, le prime letture sono però andate bene e ho deciso di accettare la sfida.
Luisa Cattaneo: il regista ha trasformato un testo in origine maschile adattandolo a una coppia di donne. L’idea di inserire un punto di vista femminile mi è sembrata accattivante e mi ha conquistata fin dal principio.
Come raccontereste lo spettacolo?
Luisa Cattaneo: lo racconterei come un viaggio nel quale due amiche, dalle personalità diverse, affrontano argomenti profondi o all’apparenza banali. L’allenamento per la maratona di New York diventa, dunque, un pretesto per parlare di se stesse.
In quale modo il testo è stato adattato ad un dialogo fra donne?
Fiona May: lo spettacolo è in scena da più di dieci anni ed è stato affrontato da attori molto bravi. È la prima volta in cui viene affidato ad una coppia femminile, per questo motivo abbiamo lavorato sul testo insieme all’autore Edoardo Erba.
Luisa Cattaneo: l’autore ha operato un lavoro di trasformazione, adattando le battute dalle quali emerge il pensiero delle due donne e lasciando invece intatte le altre.
Avete trovato difficoltà nel ricoprire ruoli nuovi, da attrice ad atleta e da atleta al debutto teatrale?
Luisa Cattaneo: quando ci si trova ad affrontare un testo nuovo, si è in qualche modo alla pari, perché è necessario partire da zero. Io sono un’appassionata di sport, ma non un’atleta e in un primo momento ero in difficoltà a recitare su un tappeto che si muove e che obbliga a mantenere un certo ritmo.
Fiona May: la differenza tra le mie precedenti esperienze e il teatro ricalca, in termini sportivi, quella che intercorre fra salto in lungo e i cento metri, nonostante ciò entrambi richiedono allenamento. È stata una sfida ma Luisa mi ha aiutata ad esprimermi come attrice, curando lettura e dizione.
Luisa Cattaneo: Fiona è una donna coraggiosa, sempre pronta ad affrontare nuove esperienze, è una delle qualità che più ammiro in lei.
Come vi siete allenate per sostenere 50 minuti di corsa e recitazione?
Fiona May: l’allenamento è cominciato verso luglio/agosto dello scorso anno e abbiamo programmato le prove in modo da ripetere l’intero spettacolo due volte al giorno. Per me la corsa in sé non è un problema, più complicato è stato invece trovare il ritmo giusto e imparare a recitare in due.
Luisa Cattaneo: durante lo spettacolo abbiamo scelto di non correre sul posto, ma su un tappeto che si muove e questa novità ha rappresentato una difficoltà ulteriore. Circa un’ora prima di entrare in scena, c’è un momento che amo molto: cominciamo a scaldarci, a correre insieme e ripassiamo le battute aiutandoci a vicenda.
Le donne che interpretate hanno caratteri opposti, sicura di sé la prima, più legata al passato la seconda. Quanto vi rispecchiano fuori dal palco?
Luisa Cattaneo: Martina, il mio personaggio, mi è simile in alcuni aspetti di insicurezza, in altri meno. La sfida è quella di sentire come proprio il testo anche se non appartiene ad un vissuto personale.
Fiona May: entrambe nella vita abbiamo qualcosa in comune con il nostro personaggio, come credo accada con ogni testo. Affrontare questo percorso insieme ci ha unite: siamo due lavoratrici e amiche anche fuori dal palco.
Cosa desiderate che il pubblico trovi al termine della vostra corsa?
Luisa Cattaneo: è importante che lo spettacolo regali spunti di riflessione positivi o negativi. Credo che la funzione del teatro sia quella di lasciare un segno, un pensiero che permetta allo spettatore di uscire dalla sala diverso da prima.
Fiona May: è uno spettacolo moderno e attuale che racconta un’amicizia e spero rifletta gli argomenti dei quali noi donne parliamo nella nostra sfera più intima e privata. Sono orgogliosa del fatto che questo testo al femminile piaccia ad un pubblico adulto, ma anche ai ragazzi.

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Ultimo aggiornamento: 28/03/2024 01:48