21/03/2022
Camino al Tagliamento, Arte e spettacoli
Novitá sul dipinto Madonna con Bambino nella Pieve di Rosa
di Vieri Dei Rossi
Uno studio ancora in corso sulle opere d’arte delle chiese di Camino al Tagliamento ha portato a rivedere la tradizionale attribuzione di una settecentesca pala custodita nella pieve di Rosa al pittore venzonese Francesco Zamolo (notizie 1703-1741).
Il dipinto, raffigurante la Madonna con Bambino assisa sulle nubi mentre veglia su quello che si ritiene l’abitato di Rosa, è collocato nella parete di fondo dell’abside, sopra l’altar maggiore.
La pala è stata da tempo identificata dalla critica con quella fatta realizzare dal pievano dopo la distruzione della chiesa di Rosa ad opera del Tagliamento, avvenuta il 5 giugno del 1699 (non 1698 come finora si è scritto). Va innanzitutto rilevato un equivoco, in quanto la pala citata nei documenti non fu commissionata dal pievano di Rosa, che all’epoca era Valentino Flagotti, ma fu fatta eseguire nel 1703 dal curato di Rosa, don Osvaldo Zorzino, al pittore Francesco Zamolo per l’altar maggiore della ricostruita chiesa di Santo Stefano. La notizia si trae infatti da un elenco delle opere eseguite per detta chiesa, annotato dal curato nei relativi registri battesimali. Analogo elenco, compilato dal pievano Flagotti nei registri della pieve, non comprende invece alcun dipinto con questo soggetto. Chiarito che la pala dello Zamolo non fu eseguita per la pieve di Rosa, un altro e ancor più importante dato conferma che il dipinto oggi nella pieve non può essere quello citato nei documenti. Il gruppo della Madonna con Bambino risulta infatti del tutto coincidente con quello raffigurato dal celebre pittore campano Francesco Solimena (1657-1747) nell’opera Madonna con Bambino, angelo custode e San Francesco di Paola, già in collezione Widmann a Venezia e in seguito passato alla galleria d’arte antica di Dresda, dove si trova tuttora.
Il dipinto fu realizzato dal Solimena negli anni 1710-1712, quasi un decennio dopo la presunta opera dello Zamolo, ed ebbe da subito notevole diffusione con copie realizzate anche da autori di rilievo quali Antonio Guardi e Giandomenico Cignaroli. Va inoltre sottolineato come la pala di Rosa sia chiaramente tratta non dall’originale del Solimena, ma da una copia a stampa del dipinto, in quanto a questo speculare. L’indagine ha portato ad identificare la relativa riproduzione, eseguita dall’incisore veneziano Joseph Wagner negli anni 1739-1747, certamente circolata anche in area friulana. È pertanto probabile che l’opera nella pieve sia stata tratta da tale incisione, attorno alla metà del Settecento. Ad ulteriore conferma dell’ipotesi formulata, si rileva da altri documenti che nel 1737 il patriarca Daniele Delfino, in visita pastorale alla pieve, raccomandò che fosse “rinfrescata o rinnovata la palla dell’altare” con ciò suggerendo che dopo tale anno sia stata fatta eseguire una nuova pala a qualche pittore locale. In quanto all’opera dello Zamolo, la stessa è forse andata dispersa dopo la distruzione della seconda chiesa di Rosa, a seguito di un’ulteriore esondazione del Tagliamento, verso la fine del Settecento.