Codroipo, Libri

Siria: il dramma di un popolo in fuga

di Viviana Zamarian

©Enrico Otto
©Enrico Otto
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Il velo che si alza. E lo sguardo che non può più volgersi dall’altra parte. Perché parole e immagini ti arrivano dirette, come un pugno allo stomaco. E fanno riflettere su quanto poco sappiamo del conflitto che sta martoriando la Siria. 
A raccontare il dramma di un popolo in fuga dalla guerra, dalla morte, dalla fame, dai bombardamenti governativi, dalla minaccia dell’Isis è stato ieri sera, all’incontro organizzato dal Caffè Letterario Codroipese, il medico Feisal Al Mohamad, portavoce in Italia dell'associazione Siria Libera e Democratica. Ha illustrato le cause della guerra che affondano le loro radici prima del 2011, quando a Damasco, una folla manifestò davanti all’ambasciata della Libia a favore del popolo libico e contro il dittatore Gheddafi, chiedendo di fatto al suo governo quella libertà che invoca per i suoi vicini e Assad rispose con le armi. Ha chiarito le dinamiche che stanno alla base dell’occupazione dei terroristi di una parte del Paese, la mancanza di una politica internazionale realmente interessata a far finire questa guerra.
L’incontro è iniziato con la presentazione del libro “La Siria con i miei occhi” di Giovanni Abriola che ha compiuto il percorso dei tanti profughi siriani raccontando la sua esperienza in un diario di viaggio. Scopo della sua missione era quello di consegnare il latte in polvere ai bambini usando il denaro raccolto da alcune associazioni di volontari italiani e documentare la situazione della popolazione civile. Durante il viaggio, passando per il confine turco, è entrato in Siria in incognito, spacciandosi per un sordomuto. Ha poi intrapreso lo stesso tragitto dei profughi per scappare dalla Siria, attraversando per due volte il fiume Oronte a bordo di una piccola e fatiscente zattera, rischiando più di una volta la propria vita. Aveva scattato centinaia di foto affidate, prima di rientrare in Italia, alla sua guida che gli aveva promesso di inviargliele presto. Per tre anni nulla si è saputo di quegli scatti. Ma giovedì sera sono ritornati al loro autore. E la sua emozione è stata indescrivibile. 

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Ultimo aggiornamento: 18/04/2024 07:20