Rivignano Teor, Scuola

La Scuola dell’Infanzia di Teor intitolata a Mafalda di Savoia

di Amministrazione comunale di Rivignano Teor

È stata una mattinata speciale quella trascorsa a fine giugno dai piccoli alunni della Scuola dell’Infanzia di Teor. Si è svolta infatti la cerimonia di intitolazione dell’istituto alla memoria della “Principessa Mafalda di Savoia” con la presenza della nipote Sua Altezza Reale la Principessa Elena d’Assia, una tra le nobildonne più blasonate del vecchio continente: tra nonni e bisnonni, infatti, vanta pressoché tutte le case regnanti, dai Re d’Italia a quelli del Montenegro, dall’Imperatore della Germania ai Re di Prussia, dal Re della Danimarca alla Regina Vittoria d’Inghilterra.
Nonostante gli illustri natali la Principessa Elena si è dimostrata affabile e alla mano, intrattenendosi a lungo in conversazione con chiunque le si fosse avvicinato.
Alla cerimonia, presieduta dal Sindaco di Rivignano Teor Mario Anzil, hanno partecipato Monsignor Paolo Brida e numerose delegazioni di associazioni combattentistiche e d’Arma. Per l’occasione ha inviato un messaggio di compiacimento anche Sua Altezza Reale il Principe Vittorio Emanuele di Savoia.
La proposta di intitolazione dell’istituto alla Principessa Mafalda di Savoia è contenuta nella deliberazione della Giunta Comunale in cui si riporta la motivazione: “Figlia di Vittorio Emanuele III e di Elena del Montenegro, Mafalda Maria Elisabetta Anna, ereditò dalla madre Elena il senso della famiglia e i valori umani. Durante la Prima Guerra Mondiale, con le sorelle, seguì la madre nelle sue frequenti visite ai soldati e agli ospedali, venendo così coinvolta nelle attività materne di conforto e cura alle truppe. Invisa al nazismo, sospettata da Hitler, Mafalda è arrestata a Roma il 22 settembre 1943. Tradotta in Germania con un inganno, la principessa Savoia viene deportata, il 18 ottobre 1943, nel lager di Buchenwald e internata con il falso nome di Frau von Weber. Qui muore il 28 agosto 1944 a 42 anni per le ferite riportate durante un bombardamento alleato del campo. Il martirio di Buchenwald non fu altro che l’epilogo di una vita perennemente spesa e protesa verso il prossimo: agli internati del campo e in particolare agli italiani del lager fece sentire tutta la sua vicinanza. Le sue ultime parole furono proprio dirette a loro: ‘Italiani, io muoio, ricordatemi non come una principessa ma come una vostra sorella italiana’ ”.

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Ultimo aggiornamento: 28/03/2024 01:48