Nel 1960 trovò occupazione in Svizzera, dove fu progettista per le autostrade cantonali del Ticino. Visse tra le due realtà, friulana e svizzera, finché nel 1993, in quiescenza, si stabilì a Codroipo.
La condizione e il sentire di emigrante lo portarono a rinforzare l'uso del friulano e a un tessuto di relazioni atte a costruire ponti tra lingue e culture, mentre l’attività letteraria, poetica e in prosa, nasceva spontanea e intersecava un terreno colto e aperto a influenze selezionate.Per molti anni fu decano dell’Union dai Scritôrs Furlans, e curò la pubblicazione del suo periodico “Gnovis pagjinis furlanis”. Negli anni di residenza in svizzera ebbe modo di avviare importanti contatti e rapporti con i Ladini del Cantone dei Grigioni, soprattutto dell’ambiente letterario. Ne troviamo testimonianza nelle "Letaris dal Lasimpon", una rubrica pubblicata su "Int Furlane", e nel saggio "I Retoromanci oggi: Grigioni, Dolomiti, Friuli". Amante della propria terra d’origine, si è sempre prodigato per la valorizzazione della marilenghe, tenendo corsi di lingua e letteratura friulana e curando numerose traduzioni in friulano, oltre a firmare svariati articoli, recensioni e saggi su riviste nazionali ed internazionali. Autore di numerose opere tecniche, fu però soprattutto un raffinato poeta, guadagnandosi un posto in tutte le antologie di letteratura friulana.
Dopo la sua scomparsa, in "riconoscimento al valore dell'attività culturale da lui svolta, attraverso la quale ha dato lustro alla Comunità locale ed è stato fautore della crescita sociale, culturale ed artistica della popolazione non solo in ambito comunale, ma anche a livello regionale", gli è stata intitolata la biblioteca civica di Sedegliano nell’agosto 2005. Gli è stata anche dedicata la “Compagnie Teatrâl di Codroip” nata nel 1998.