Talmassons, Ricordi

In ricordo di Lucio Furlanetto... Mandi Lucio

di Stefano Codutti e il C.AS.T.

È trascorso un anno da che ci ha lasciati ed non smetteremo facilmente di pensare a lui. Come metabolizzare la sua assenza? Ci sembra quasi che sia via per lavoro o in giro per il mondo a vedersi qualche eclisse totale e noi qui che aspettiamo che torni per raccontarci, anzi inondarci come una inarrestabile piena con la sua ormai proverbiale “prolisscenza” (come abbiamo battezzato quel fiume di parole scientifiche delle quali voleva rendere partecipe tutti). Sì, Lucio era così, prendere o lasciare. Amare o non amare e noi l’abbiamo amato per questo, per questo suo distinguersi in mezzo alle masse di cialtroni o falsi sapientoni perché lui avrà sì parlato tanto, ma mai a vanvera, ciò che diceva era sempre documentato con descrizioni e spiegazioni con tanto di titoli e sottotitoli. Ed è per questo che non riusciamo a credere che non ci sia anche perché se ne è andato via tanto silenziosamente che non par vero. Lui che era una delle colonne portanti del Circolo Astrofili Talmassons e una delle menti più brillanti del panorama astronomico amatoriale regionale, ma prima di tutto se ne è andato via un uomo che con tutti i suoi pregi e i suoi difetti era comunque schietto, coerente con i suoi ideali ma soprattutto unico e inimitabile. Personalmente, consentitemi due parole per ricordare prima di tutto un caro amico, un vero compagno di avventure che ebbi la fortuna di conoscere più di vent'anni fa e in secondo luogo un serio professionista. L’entusiasmo e la voglia di fare che aveva quando entrò in associazione, lo ha accompagnato fortemente senza sosta in tutti questi anni e grazie alle nostre molteplici passioni in comune, l’amicizia andò oltre l’astronomia e si creò una speciale alchimia che ci unì immediatamente tanto che lo volli fortemente sin da subito nel Direttivo. Lucio oltre a essere stato un vero amico era anche un pozzo di scienza senza fondo,un vulcano sempre attivo. Infatti sfornò sempre idee innovative e fu lui che dette la svolta e mise le ali al CAST grazie a un favoloso sito che creò dal nulla e che seppe amministrare e condurre con sapiente maestria. Questa sua creatura ottenne infatti prestigiosi riconoscimenti e premi, rientrando, negli anni 2mila, fra i 100mila siti più visitati nel mondo, catapultato quindi di diritto a livello internazionale. Fu sempre lui che prese in mano l’associazione dopo Rolando Ligustri e la condusse per ben 2 mandati. Competenza, rigorosità e pignoleria sono stati i suoi capisaldi da sembrare anche fin troppo saldi a volte. Lucio ci metteva veramente anima e corpo in quel che faceva e il sito che oggi ci rimane in eredità ha un valore inestimabile. Ma Lucio non era solo il webmaster per eccellenza, lui è stato anche il Segretario del CAST più longevo: ben 15 lunghi anni, affiancando prima me e poi Rolando nella conduzione dell’associazione con una precisione e scrupolosità uniche nel ruolo. Alla fine il subentro a presidente ne fu la conseguenza logica e il giusto premio di tanti anni di dedizione dove si fece conoscere e voler bene da tutti, rivestendo la carica di leader del CAST per ben 6 anni. Negli ultimi anni era stato impegnato anche come presidente dei Donatori di sangue e degli Alpini a Sottoselva, riuscendo comunque a seguire i vari impegni in scioltezza. “La sua cultura era certamente di un livello superiore in quanto egli si intendeva realmente di tutto: dalla scienza alla religione, dalla storia alla politica e dalla musica alla cinematografia. Una vera e propria enciclopedia vivente! Infatti trovava sempre una risposta precisa ed esaustiva per chiunque, tanto che al Circolo lo avevamo paragonato scherzosamente a Data, un cibernetico di Star Trek dal cervello positronico. Era davvero un motore inesauribile, sempre in prima linea fino alla fine. Una fine prematura a soli 56 anni, quando avrebbe potuto godersi finalmente l’associazione con meno impegno e più tranquillità grazie al subentro quest’anno di Paolo Beltrame alla presidenza ma soprattutto godersi la sua gioia più grande, il figlio Stefano che gli stava dando tante soddisfazioni. Purtroppo il suo fisico non ha retto abbastanza da lasciarlo ancora in mezzo a noi. Al circolo, come già detto, siamo rimasti tutti attoniti e senza parole. Se ne è andato un pezzo di noi e non sarà facile abituarsi alla sua assenza.
Lo voglio ricordare dentro me con le sue fragorose risate e con gli occhi estasiati da bimbo davanti alle torte alle creme, di cui andava tanto goloso e lo voglio immaginare felice in mezzo alle stelle che amava tanto.
Certamente da lassù lui ci guarderà e chissà che discorsoni potrà farsi ora con Einstein e Galileo, lui che con la sua cultura, non sfigurerà senz'altro in mezzo a loro.

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Ultimo aggiornamento: 29/03/2024 11:25