Regione, Arte e spettacoli

Oltre 20 anni di Fvg Film Commission

di Angelo Cannella

Da oltre vent'anni, diversi film, tra cui anche l'attesissimo "Diabolik" con la regia dei Manetti Bros, vengono girati in Friuli con la grande collaborazione della Fvg Film Commission, che con la sua attività ha sviluppato un importantissimo comparto per la cinematografia per la regione.
A tal proposito, abbiamo intervistato il presidente dell'Associazione Friuli Venezia Giulia Film Commission, Federico Poillucci, con il quale abbiamo parlato dell’attività dell’Associazione e dei progetti futuri.

Signor Poillucci, che rapporto c'è fra la Fvg film Commission e le varie amministrazioni?
In primo luogo, bisogna fare una distinzione tra la regione Friuli Venezia Giulia, da cui noi dipendiamo, e gli altri enti. Noi siamo un ente privato ma in convenzione con la Regione, che è il nostro finanziatore principale. La Regione è un po' la nostra mamma, mentre poi con le altre amministrazioni locali, e mi riferisco alle ex provincie e i Comuni soprattutto, c'è un grande rapporto di collaborazione basato sull'operatività, soprattutto per la parte dei permessi. Con alcuni Comuni maggiori, cito Trieste, Gorizia, ma anche Tarvisio Spilimbergo, Cividale, abbiamo proprio delle convenzioni in atto di patrocinio fisso. Abbiamo cioè delle corsie preferenziali per i permessi, per ottenerli in maniera meno onerosa e più rapida, ma ci sono altri Comuni con i quali collaboriamo saltuariamente.
La produzione sul territorio di un film porta dei vantaggi di carattere economico, perché con il film si spendono e investono soldi sul territorio, ma vi sono sicuramente anche vantaggi di tipo occupazionale, perché con il film occupano del personale locale e vantaggi, assolutamente non trascurabili, di ritorno di immagine, perché appunto la presenza sul territorio sul piccolo o grande scherno ha dei grossi ritorni dal punto di vista dell’immagine.

Le difficoltà più grandi per la realizzazione di un film?
Dipende dal tipo di film, perché ci sono dei film che prevedono scene di azione e che quindi comportano chiusura di strade o scene un po' pericolose per gli attori, in quel caso vi sono delle difficoltà operative.
Difficoltà con le amministrazioni francamente non ne abbiamo mai avute; consideri che noi operiamo da più di vent'anni; certo all'inizio eravamo poco conosciuti e non era davvero tanto riconosciuto il valore del nostro operato, ma adesso ci sono addirittura certi territori che ci dicono “quando ci portate un film?”.

Se lei dovesse fare un bilancio di questi oltre vent'anni di attività della Fvg Film Commission?
Il bilancio è super positivo. Il Friuli Venezia Giulia era una regione dove si girava pochissimo; adesso è una Regione dove facciamo una media di circa 500 giornate di ripresa all'anno. Quello su cui stiamo cercando di spingere molto ora è il rapporto collaborativo con le altre Regioni italiane, che già è ottimo, soprattutto dove vi sono altre Film Commission, come il Trentino, il Veneto e vi sono infatti dei film che sono ambientati in pezzi di queste varie Regioni. Anche se vi può essere concorrenza, la creazione di un polo del nord-est competitivo è stato un vantaggio, non uno svantaggio.
Tra l'altro vi è anche un grande lavoro di co-produzione con la Slovenia che negli ultimi anni si è molto sviluppato, che è iniziato con “Zoran il mio nipote scemo” di Matteo Oleotto e poi ve ne sono state tantissime nel corso degli anni.

Tra tutte queste produzioni, qual è quella della quale è più orgoglioso?
Sicuramente “Tutto il mio folle amore” di Gabriele Salvatores o “La porta rossa”, ma il primo è sicuramente quello a cui sono più legato perché non doveva essere girato qui, ma Gabriele Salvatores, dopo aver collaborato diverse volte con noi, ha optato per girare il film in Friuli.

A proposito di Salvatores, vi sono in programma altre collaborazioni con il famoso regista?
Abbiamo girato con lui lo scorso settembre e dovrebbe uscire a breve “Comedians” e “Tutto il mio folle amore” è quello più gratificante perché la scelta di girare il film a Trieste, in Slovenia e Croazia è stata figlia di un mio suggerimento.

Quanto vale, dal punto di vista dello sviluppo economico e culturale, il lavoro della Friuli Venezia Giulia Film Commission?
Allora, potremmo parlare di numeri... noi costiamo alla Regione Friuli Venezia Giulia circa 1 milione e mezzo di euro all'anno, tra le varie attività, poi siccome noi chiediamo la rendicontazione di spesa alla produzione del film, rientrano ampiamente dal punto di vista economico. Facendo una media tra gli ultimi anni, generiamo tra i 6 e i 7 milioni di euro all'anno, quindi, facendo i calcoli, parliamo di un ritorno di 5-6 volte all'anno.

Anche perché in questo modo, il territorio avrà delle maestranze molto specializzate nel settore appunto cinematografico.
Certo, guardi, quando noi abbiamo incominciato questo lavoro 20 anni fa, una troupe italiana, di solito veniva da Roma, con 50-60 persone e impegnava sul territorio, non più di 5 professionalità locali. Adesso non sono mai meno di 30, questo significa appunto che, lavorando tanto, si è formato un vero e proprio comparto del cinema in Friuli, di livello professionalmente elevato.

Per quanto riguarda il film “Diabolik”, quali sono state le location utilizzate in particolare in Friuli Venezia Giulia?
Allora, “Diabolik” è ambientato a Trieste e a Duino,
Hanno girato nella frazione marittima di Trieste, che è diventata la banca centrale di Genf, e poi abbiamo girato in una villetta privata a Duino, che è diventata la villetta di Diabolik, compreso il rifugio sotterraneo, ambientato nel garage della villetta. Abbiamo anche girato una scena in barca nel porto di Trieste con l'attrice Miriam Leone, che è la Eva Kant del famoso fumetto e, sempre con Miriam Leone, abbiamo fatto delle riprese in Piazza Unità d'Italia a Trieste, con una scena di inseguimento nella strada napoleonica. Inoltre la scena della rapina al caveau della banca lo abbiamo girato nel vero ex caveau della Fondazione Cassa di Risparmio di Trieste.
Speriamo che il film esca presto.

Quindi ancora non c'è una data certa sull'uscita?
No, ancora la produzione aspetta, perché vogliono andare in sala, non vogliono uscire su piattaforma, aspettano che riaprano le sale.

A vestire i panni di Diabolik, il Re del Terrore, è Luca Marinelli mentre l’affascinante Eva Kant ha il volto di Miriam Leone. Le volevo chiedere un giudizio sulla scelta di questi due astri nascenti del panorama cinematografico italiano, che stanno consolidando la loro fama anche con questo film tanto atteso.
Guardi, giudizi artistici, non mi permetterei mai di giudicare l'operato. Quando io ho fatto il primo sopralluogo con i Manetti Bros., i registi, ho subito chiesto loro chi sarebbero stati gli attori protagonisti. Loro, un po' riservati, erano un po' restii ad annunciarne i nomi ed io avevo detto loro che poteva essere una tra le papabili Miriam Leone ed alla fine ci avevo azzeccato. Poi durante la lavorazione del film, è stato confermato, guardando alcune scene nel monitor, che la scelta di Luca Marinelli e di Miriam Leone è stata ottima.

Quali sono altri progetti futuri? Potrebbe anticipare qualche novità per i nostri lettori?
Guardi, in questi giorni stiamo girando a Trieste un film di Wilma Labate, che si chiama ”La ragazza ha volato”, sul futuro, posso annunciare che avremo un film di Ivan Gergolet, che è un talento locale, che si girerà a Trieste da metà maggio, fino almeno ai primi di luglio e si chiama ”L'uomo senza colpa” e poi avremo, sempre questo annunciabile, sempre in Friuli tra Faedis e Cividale, l'esordio alla regia di Giuseppe Battiston con il film “2”, dove è autore, regista, attore e produttore, visto che ha aperto una casa di produzione in territorio friulano.
Poi avremo un’altra produzione per una grande piattaforma, ma su questo non posso dire di più in quanto ho sottoscritto un accordo di riservatezza e gireremo una serie a Trieste.


Ultimo aggiornamento: 19/04/2024 07:14