Economia, Lettere

Diverse opinioni sul Recovery Plan e le prossime riforme

di Redazione web

Riceviamo e pubblichiamo una lettera che commenta l'articolo "Il recovery plan dell'Italia, finalmente approvato!" pubblicato nell'edizione di giugno del nostro periodico.

Da recenti sondaggi, con l'incredulità anche degli analisti, è emerso che la popolarità dell'ex premier Giuseppe Conte supera il 70%, a volte superiore anche a quella dello stesso Draghi.
Purtroppo, fra la minoranza dei suoi detrattori, e nonostante siano riusciti nel loro intento di affossare il suo governo, ogni tanto ne salta fuori qualcuno che trova ogni scusa per metterlo in cattiva luce verso chi legge.
Nel numero di giugno de “il ponte” vi era un articolo sul Recovery Plan che conteneva alcune inesattezze che vorrei raddrizzare.
Il Recovery presentato da Draghi in Europa è per più del 95% quello scritto dal governo Conte e il restante è stato modificato, a mio parere, in peggio. Basti ricordare che il bonus 110%, che a detta di tutti funzionava benissimo, è stato ridotto del 50% a partire dal 2023; i quattro miliardi che Conte aveva destinato alla Sanità Territoriale sono stati ridotti a uno, nonostante la pandemia ci abbia insegnato che con una efficiente rete sanitaria territoriale di piccoli ospedali e ambulatori avremmo salvato migliaia di vite in più.
Il governo Conte in Europa era più che credibile: non dimentichiamo che i soldi che ora si appresta a spendere Draghi, l'Europa li aveva affidati a Conte, il quale era così credibile che addirittura è riuscito a portare a casa più di quello che all'inizio ci era destinato. Quindi secondo me ci vorrebbe un po' più di rispetto per un uomo che si è prestato alla politica senza avere bisogno della politica, dal momento che ha due ottime professioni che stava esercitando e che può riprendere quando vuole. Anche per questo motivo, Conte non doveva rispondere a nessuno (lobby, Confindustria, partiti del cemento o del petrolio e poteri vari più o meno occulti), e inoltre, a differenza di qualcuno, non ha usato il suo incarico per fini personali. In qualche occasione avrà sbagliato? Tutti sbagliamo qualche volta, l'importante è essere in buona fede!
E poi non vedo cosa ci sia da rimproverargli. Lui e il suo governo, mentre stavano facendo bene, si sono trovati in un'emergenza mai vista e, collaborando con il Comitato Tecnico Scientifico, ci hanno guidati nella pandemia, primi in Europa, con misure che poi tutti ci hanno lodato e copiato. Dovremmo essere grati a tutti loro per il loro impegno, la loro serietà e la loro prudenza. Se al posto di Conte ci fossero stati quelli che già la primavera scorsa incitavano a non indossare la mascherina come sarebbe andata?
Il governo Conte non è caduto perché ha fallito. La caduta di Conte, quindi l'avvento di Draghi, sono “merito” di chi ha deciso di usare la sua esigua posizione all'interno del governo per sfasciarlo. Le vere motivazioni di questa decisione nessuno le ha comprese: quelle palesi sono miseramente naufragate dopo l'avvento di Draghi, sebbene non siano state da quest'ultimo nemmeno considerate; quelle occulte le conosce forse qualche agente segreto di quelli con cui si tratta senza nessun mandato, all'infuori delle sedi istituzionali e di non si sa cosa.
E poi è semplice snocciolare dati e riforme, ma ognuno poi le riforme le fa a modo suo.
Prendendo ad esempio la giustizia, se la riforma la facessero Conte e Bonafede penso che sarebbe una riforma magari non perfetta ma equa. Ma se la fa un ministro della giustizia che, come presentazione, propone di abolire l'appello, ma solo per il P.M., che cosa ci dobbiamo aspettare? Solo il condannato può presentare ricorso? Il P.M. non può ricorrere conto una sentenza di assoluzione che ritiene ingiusta? Tra l'altro copia di una legge già bocciata anni fa dalla consulta!
Eh! ma questi sono i migliori: non disturbate il macchinista.
E l'ambiente? Tutti si riempiono la bocca con questo nuovo ministero della “Transizione ecologica”, come se fosse la panacea di tutti i mali ambientali, ma non conta niente il ministero, bisogna vederne gli indirizzi e chi lo guida. È facile nascondere dietro nomi ecologici cose terribili, è sempre successo: una riqualificazione ambientale può nascondere la cementificazione delle sponde di un fiume oppure l'asfaltatura di un sentiero di montagna. Ebbene cosa ci aspettiamo da un ministro della “Transizione ecologica” favorevole al nucleare, fan dell'idrogeno blu e amante degli inceneritori? Tra l'altro con alle spalle anche qualche oscuro episodio di amministrazione.
Forse è solo una mia impressione ma, secondo me, un po' di soldi andranno all'ecologia vera e il grosso andrà come al solito al partito del cemento: grandi opere spesso inutili e ancor più spesso lasciate a metà per la solita lievitazione dei costi.
Non voglio con ciò sostenere che Draghi e il suo governo agiranno disonestamente, solo mi danno l'impressione di gente per la quale l'economia viene prima di tutto: e la difesa del territorio di solito non è redditizia, almeno non quanto una bella colata di cemento.
Un saluto a tutti.
Emilio Fabro

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Ultimo aggiornamento: 23/04/2024 10:19