Il settore agricolo lamenta la siccità, le restrizioni all'uso dei repellenti e la crisi legata all'emergenza sanitaria. Un nostro lettore, Giacomo Mizzau, ha voluto condividere con "il ponte" la situazione che coinvolge molti imprenditori agricoli:
Nelle settimane scorse e per le prossime saranno in atto le semine del mais, il re dei cereali nel medio Friuli. Purtroppo le condizioni di semina non sono assolutamente favorevoli, causa la siccità e bisogna anche constatare che con il divieto dell'uso di repellenti per i volatili, i danni sono ingenti a questa coltura. Il dovere degli agricoltori, e comunque di tutti i cittadini, è sicuramente quello di preservare l'ambiente e la fauna, ma è altrettanto vero che come tutte le aziende, anche quelle agricole devono fare utili per poter far fronte alle proprie spese e il sostentamento del nucleo familiare. Già i guadagni sono ridotti all'osso, se aggiungiamo i danni da uccelli il problema si fa serio.
Mi auguro che al più presto la scienza trovi un'altra soluzione percorribile per questo grosso problema che affligge le aziende agricole.