Codroipo, Sociale, Scuola

Smartphone: dipendenza, usi impropri e conseguenze

di Silvia Iacuzzi

Nell'Auditorium di via IV novembre a Codroipo si è svolto il primo di tre incontri sul tema "Generazione smartphone, comprendere per educare" organizzato dall'Istituto Comprensivo. L'incontro, rivolto a genitori, docenti e personale Ata, si è incentrato sul tema dell’uso da parte dei ragazzi delle nuove tecnologie e dei rischi ad esso connessi. 
Matteo Maria Giordano, esperto dell’associazione MEC (Media, Educazione, Comunità, www.edumediacom.it), ha sensibilizzato il numeroso pubblico presente sulle opportunità e i rischi correlati alle evoluzioni dei dispositivi digitali. Con esempi concreti tratti dalla cronaca recente di eventi accaduti in Regione e anche nel Medio Friuli, il dott. Giordano ha spiegato come bambini e ragazzi usino inappropriatamente gli strumenti digitali di cui dispongono perchè manca loro il pensiero critico per poter capire le conseguenze delle azioni che compio e perché sono talmente immersi nella tecnologia che credono che la realtà virtuale sia reale. "Lì dentro fanno tutto, gestiscono le loro amicizie, giocano, scherzano, ...". Le piattaforme recenti non solo hanno cambiato come si comunica, ma anche come ci si relaziona con gli altri: molti bimbi sviluppano poco sia il contatto oculare che l'abilità psicofisica di comunicare. Non solo: sono talmente stimolati da una realtà virtuale che ricerche hanno comprovato che dare ai bimbi uno smartphone è come dargli un grammo di cocaina, ossia si crea una dipendenza da cui potrebbe essere difficile uscire perché il loro cervello produce tanta dopamina quando vogliono "giocare" con uno smartphone, un tablet o un altro strumento digitale. Ma quegli strumenti offrono testi, canzoni, video, chat spesso non adatti alla loro età e fase evolutiva: vi trovano una concettualizzazione e rappresentazione di violenza e sesso che non si addicono alla loro età, che loro non possono capire soprattutto se non contestualizzate e spiegate da un adulto e che quindi credono facciano parte della vita reale, di quello che succede e di quello che è accettabile o addirittura auspicabile per far parte del "gruppo". Ma non hanno gli strumenti per rendersi conto che non solo hanno una percezione errata della realtà, ma anche che possono andare incontro a problematiche serie e perseguibili penalmente quali i frequenti furti d'identità, offese, insulti fino al cyber bullismo. Inoltre ci sono pratiche realmente pericolose, quali le sfide virali che li vedono compiere azioni che possono portare a conseguenze gravissime - si ricorda il caso "blue whale", il fenomeno di sfide estreme di automutilazione nato in Russia 2 anni fa, o i casi di suicidi avvenuti anche in Regione di recente.
Il dott. Giordano ha esortato soprattutto i genitori a non lasciare lo smartphone ai figli senza controllarne l'uso e parlare con loro di quello che fanno online. "Bisogna avere il coraggio di stare nel conflitto con loro per quanto difficile sia stare sul pezzo" ha concluso.
Mercoledì prossimo il secondo appuntamento con tema i videogiochi si preannuncia altrettanto interessante e informativo. 

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Ultimo aggiornamento: 28/03/2024 01:48