Arte e spettacoli

Silvia Lo racconta la sua favola in musica

di Ilaria Mattiussi

Cosa unisce il celebre basso Alfredo Mariotti, nato a Romans di Varmo e Silvia Lo, giovane promessa della musica italiana? Il canto lirico e la passione per un lavoro senza orari o tempi. Ne abbiamo parlato con Silvia Lo che, per l’occasione ci ha raccontato “Incantesimo”, il suo nuovo singolo.

Cosa ti lega al nostro territorio?
L’amore per la musica. Il canto lirico, in particolare, è stato una costante della mia vita artistica. Ho studiato a lungo e mi sono imbattuta nella figura del celebre basso Alfredo Mariotti. Ci legano, in particolare, due opere, “L’elisir d’amore” di Donizetti e “Il barbiere di Siviglia” di Rossini, nelle quali ho interpretato i ruoli di Adina e Berta.
Dove nasce la tua passione per la musica?
A 6 anni sono entrata in un coro di voci bianche e, piano piano, ho cominciato ad appassionarmi alla musica classica. A 16 anni sono stata ammessa al Conservatorio Santa Cecilia di Roma e qui ho studiato per cinque anni, laureandomi in canto lirico. Qualche settimana fa ho, inoltre, terminato il biennio di specializzazione. È stata una soddisfazione incredibile riuscire a sostenere il mio secondo esame di laurea in conservatorio, nonostante il periodo difficile.
Il tuo nuovo singolo “Incantesimo” è il risultato di un avvicinamento alla musica leggera.
Sì, dopo l’ammissione in conservatorio, mi sono allontanata un po’ dal pop, dedicandomi agli studi classici. Dopo la prima laurea ho, però, deciso di rimettermi in gioco partecipando ad alcuni concorsi di musica leggera, vincendo il Premio “Nilla Pizzi”, con un duo. Da questa occasione è nata la collaborazione con il mio attuale produttore, Vincenzo Camporeale per l’etichetta Stay Records di Milano, con il quale ho intrapreso un progetto discografico.
Di cosa parla “Incantesimo”?
È il mio primo singolo pop, su edizione Nomadi e il terzo per Stay Records. Racconta la storia di una ragazza, trasformata in pietra da una maledizione d’amore. Ha sofferto molto per essere stata lasciata e non riesce più ad aprirsi con fiducia. Arriva, però, un principe che le fa riscoprire i sentimenti, come in una favola moderna.
Quanto ti riconosci nella protagonista?
“Incantesimo” non è completamente autobiografica. Nonostante ciò mi rispecchio molto nella ragazza di cui canto: anch’io conosco la sofferenza che l’amore può causare, ma non ho ancora trovato il mio principe azzurro.
Fra i tuoi numerosi progetti c’è anche l’insegnamento della musica ai bambini.
Sì, è un’esperienza incredibile. Ho notato come la musica classica li possa conquistare e penso che sarebbe un’ottima idea incrementare il suo insegnamento già a partire dalla scuola primaria.
Quali sono i tuoi sogni per il futuro?
Ho studiato molto per poter lavorare nel mondo della musica. Amo cantare ma anche insegnare, insomma, se son rose fioriranno!

Ultimo aggiornamento: 19/04/2024 07:14