Le disposizioni per il contenimento del contagio da COVID-19 non permettono manifestazioni ed incontri pubblici, ma non per questo non possiamo non soffermarci a riflettere sull'importanza di questa giornata che ricorda l'apertura dei cancelli del campo di concentramento di Auschwitz nel 1945.Condividiamo quindi con i lettori alcune considerazioni di un nostro lettore.
Il 27 Gennaio, la Giornata della Memoria.
1) Memoria per ricordare l’Olocausto: in nome del nazismo e della follia di Hitler vennero sterminate milioni di persone, oppositori politici, ebrei, omosessuali, rom, handicappati, testimoni di Geova e gente comune. Però lasciatemi dire che una parte di colpa l’hanno avuta l’indifferenza di tanta gente e di tanti che sapevano e hanno taciuto. La memoria serve soprattutto per ricordarci di non commettere più quegli errori.
2) Memoria per ricordare la nostra resistenza in Italia, l’uccisione di tanti partigiani e di tanta gente comune, donne, bambini uomini. Violenze dall'una e dall'altra parte. Il sacrificio di tanti, le loro battaglie, la loro tenacia sono servite per conquistarci la libertà e la democrazia.
3) Memoria per ricordare i nostri fratelli, morti nel deserto, nei lagher libici e in mare, persone che fuggono da schiavitù, dalla fame, da guerre e da sofferenze inumane. In mare muoiono in parte perché vengono respinti dai paese ricchi, perché c'è troppa gente egoista che non ha una briciola di umanità.
4) Memoria per ricordare che tanti profughi muoiono di freddo e fame, sono abbandonati a se stessi al gelo e alle intemperie invernali senza alcun riparo; sono a due passi dal confine italiano, sono in Bosnia, Croazia, Ungheria e altri paesi e si fa poco per aiutarli, salvo che l'azione di qualche associazione di volontariato.
La memoria serve per ricordare gli sbagli fatti e che si fanno, da non commettere più, e per ricordarsi di combattere l’indifferenza e l’egoismo. Con grande responsabilità, dobbiamo praticare i veri valori della vita, di uguaglianza, di solidarietà, di giustizia sociale, di democrazia e di fratellanza dentro un progetto pieno di umanità.
Francesco Lena
