Codroipo, Sedegliano

Pozzo, Beano e Rivis uniti a San Rocco, fedeli all’antico voto

di Pierina Gallina

Gli abitanti di Pozzo e di Beano di Codroipo e di Rivis di Sedegliano hanno il pregio di continuare a mantenere fede al voto che i loro concittadini fecero nel 1400: se fossero stati salvati dalla peste e, in seguito, dalle orde di Napoleone, si sarebbero ritrovati ogni anno il 16 agosto,nella chiesetta di San Rocco, fatta costruire appositamente, nel punto dove si trovava un pozzo, all’incrocio tra due strade fiancheggiate dal Tagliamento. Qui i pellegrini sostavano, si dissetavano e si riposavano, prima di ripartire verso il Norico, sulla Julia Augusta.
San Rocco, pellegrino e taumaturgo francese, vissuto tra il 1350 e il 1379, è il santo più invocato dal Medioevo in poi nel mondo contadino, nei terremoti, epidemie ed è il protettore dal terribile
flagello della peste.
Egli si occupava dei malati che, a volte, venivano abbandonati persino dai familiari. Molti di essi guarirono in modo miracoloso, il che contribuì a far emergere il carisma del santo. Con il passare dei secoli è divenuto uno dei più conosciuti nel continente europeo e oltreoceano, ma è rimasto anche uno dei più misteriosi.
Anche quest’anno, i fedeli hanno presenziato a due sante messe: una per Beano e Rivis e una per Pozzo, officiata, in latino, da Don Fabio Varutti, accompagnata dal coro e da Olindo Bosa alla tastiera.
Dopo i ripetuti gli sos da parte del Comitato spontaneo del Borc di San Roc, capitanato da Angela Pevato, alla Chiesetta sono state apportate alcune migliorie: l’imbiancatura della cappella è stata offerta dagli artigiani pittori di Pozzo Giovanni e Maurizio Zuccallo. Il recupero di due gonfaloni del 1700 è dono dell’artista del legno Galdino Tomini, le cui opere fanno, già, bella figura, tra cui la via Crucis in legno scolpito. Ma la Chiesetta avrebbe bisogno di restauri urgenti. Il pavimento in mosaico, infatti, si sta disgregando e l’umidità scolora gli affreschi.
L’assessore ai lavori pubblici, Daniele Cordovado, e il consigliere Giovanni Soramel, presenti alla funzione religiosa, hanno dimostrato fattivo interessamento alle reali condizioni della Chiesetta.  
Ultimo aggiornamento: 16/04/2024 13:08