Economia, Sociale

Un 2022 tra speranze e pesanti eredità, cosa potrà riservarci?

di GV

Chiuso un anno complicato e travagliato, ma anche con timidi spiragli positivi, se ne è aperto un altro, il 2022, con pesanti eredità che si spera non compromettano lo svolgersi. Entrando negli aspetti pratici, la pandemia da Coronavirus si è tramutata in varianti caratterizzate dalla rapida diffusione, ma che grazie alle vaccinazioni, provoca meno effetti, in particolare mortali. Si spera dunque che il 2022 trasformi questo terribile virus che ci affligge, in un fatto endemico con il quale convivere in termini accettabili. Questa è la condizione principale per un ritorno alla normalità nei rapporti sociali, privati o pubblici, nelle varie attività e nella ripresa economico produttiva che peraltro pare già avviata come nel caso dell’Italia. Certo non sarà tutto facile, ma se non abbasseremo la guardia e continueremo ad agire responsabilmente, ci sono le condizioni per potere vedere la luce in fondo al tunnel. Per quanto riguarda la situazione politica italiana, tutto pare polarizzato dalla scelta del nuovo presidente della repubblica, divenuto in questi decenni di vita democratica, sempre più un organo istituzionale determinante per regolare e indirizzare le varie questioni spesso caotiche e divisive, che caratterizzano i partiti o le forze categoriali, sociali ed economiche del nostro paese. A tal riguardo, vari sono i nomi che circolano, ma almeno fino alla data in cui scrivo queste brevi considerazioni, due esponenti mi paiono in vista e con maggiori probabilità: Mario Draghi e Silvio Berlusconi. Il primo potrebbe essere espressione di uno schieramento politico traversale ed abbastanza vicino alla maggioranza che lo sostiene nel governo, l’altro è invece legato al raggruppamento di centrodestra, sempre che rimanga unito. Le incognite sono però tante perché i vari gruppi parlamentari, non sono più compatti e disciplinati come nelle legislature passate, mentre esiste un mondo di deputati o senatori, in particolare espressione dei 5 stelle, che sono caratterizzati principalmente da uno spirito di sopravvivenza a qualsiasi costo. Questi elementi piuttosto confusi e contraddittori, allo stato attuale, non consentono previsioni certe o chiare. Inoltre, nel caso in cui venisse eletto presidente della Repubblica Mario Draghi, quale personalità sarebbe scelta come suo successore alla guida del governo, posto che per tutta una serie di ragioni, non si andrebbe alle elezioni politiche anticipate? Ipotesi per niente scontate o banali. Restano poi i soliti problemi legati alla crescita economica in fase buona, ma ancora non sufficiente, all’enorme debito pubblico che grava sulle casse dello stato condizionando in modo negativo soprattutto le nuove generazioni ed alla gestione, tutt’altro che facile, dei finanziamenti ottenuti dall’Europa con il P.N.R.R. che potrebbero essere compromessi in caso di non rispetto dei tempi di attuazione. Altro capitolo è legato allo scenario internazionale dove l’andamento della pandemia con risvolti tragici in certi paesi poveri del mondo, si intreccia con le varie guerre ispirate principalmente da interessi economici o di supremazia, in quella che l’attuale pontefice Francesco, ha definito efficacemente come: ”la 3 guerra mondiale combattuta a pezzi”. L’aumento, spese volte per manovre speculative, del costo di certe materie prime o del gas che ha portato a bollette di pagamento piuttosto pesanti, la ripresa dell’inflazione che sembrava sterilizzata e che riguarda persino superpotenze come gli Stati Uniti, i nodi tutt’ora irrisolti della difesa dell’ecosistema globale con accordi di rispetto dei parametri a suo tempo presi nelle emissioni in atmosfera ed ancora non rispettati, l’inquinamento sconsiderato senza rendersi conto dei danni spesso irrimediabili, il problema di una globalizzazione che nonostante le gravi conseguenze pandemiche che hanno colpito anche il settore economico o dei commerci, non viene regolamentata in modo incisivo e altro ancora, destano forte preoccupazione. Eppure possiamo e dobbiamo sperare che, almeno in parte, il 2022 produca qualche risultato migliore. Ne va infatti del nostro futuro e della nostra vita.

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Ultimo aggiornamento: 28/03/2024 01:48