Nell’ambito di “Aspettando… La Notte dei Lettori”, il Caffè Letterario Codroipese ha ospitato una serata di forte impatto emotivo e sociale con la presentazione del libro “Ragazzi della strada accanto” dell’educatore e scrittore Marco Anzovino. Il volume raccoglie storie vere, toccanti e profonde, tratte dall’esperienza ultraventennale dell’autore presso la Comunità Terapeutica Villa Renata al Lido di Venezia, dove ha seguito numerosi adolescenti alle prese con percorsi di dipendenza e riscatto.
A portare il saluto dell’Amministrazione comunale, l’Assessora alla Cultura e all’Istruzione Silvia Polo, che ha sottolineato quanto le tematiche affrontate nel libro le stiano particolarmente a cuore, specie per il loro legame con il mondo giovanile e scolastico.
A dialogare con Anzovino è stata la giornalista e critica letteraria Martina Delpiccolo, direttrice artistica della Notte dei Lettori, che ha ricordato anche il progetto musicale “RispettAMI”, nato nel 2023 con alcuni studenti dell’Istituto Zanon di Udine sotto la guida dello stesso autore: una canzone che invita a riscoprire il rispetto come cura per sé stessi e per gli altri.
Nel corso dell’incontro, Anzovino ha restituito con parole semplici ma profonde il senso del suo impegno educativo: “Educare significa rendere liberi”, ha detto. “Il mio desiderio è che i ragazzi possano fare a meno di me. Il mio ruolo è creare esperienze che li aiutino a uscire dall’isolamento”. I capitoli del libro sono descritti dall’autore come “canzoni” che racchiudono undici lezioni ricevute dai giovani e dalle loro famiglie: frammenti di vita vissuta, carichi di dolore, ma anche di forza e rinascita.
La “strada accanto” evocata nel titolo rappresenta il percorso terapeutico affrontato dai ragazzi che arrivano in comunità quando ormai si trovano all’ultimo stadio della dipendenza. “Ci sono tante vite possibili e un ragazzo non lo sa, sta a noi raccontarglielo”, ha affermato Anzovino, con la consapevolezza che oggi, purtroppo, l’inizio del consumo di droghe si abbassa sempre più, già tra i 12 e i 13 anni e che anche le ragazze ne fanno uso tanto quanto i ragazzi.
Il panorama delle dipendenze giovanili, come descritto dall’autore, è profondamente mutato: “Niente più siringhe nei parchi, ma pasticche prese in casa” per “i tossici da divano” come li ha chiamati uno dei suoi ragazzi. Per i genitori, per gli insegnanti, per la società basta che tutto avvenga “lontano dagli occhi degli adulti” perchè “i ragazzi non devono dare fastidio”. “Ma così si spengono piano, in silenzio” ha aggiunto. E ancora: “Le frustrazioni degli adulti ricadono sui più giovani ... troppi ragazzi oggi non vedono adulti felici”, e “i valori che li ispirano sono immagine, denaro e numeri – come i like”.
Secondo Anzovino, anche la scuola ha purtroppo perso tanto del suo ruolo educativo, perché per aiutare i ragazzi bisogna uscire dalla teoria, dai programmi e fare cose insieme: “Musica, calcio, trasferte ai concerti… sono esperienze che creano relazioni e aprono canali di comunicazione”.
E così anche Anzovino ha iniziato e terminato la serata con due brani cantati alla chitarra, come fa con i suoi ragazzi. Un invito coinvolgente e necessario a guardare con attenzione e rispetto le vite che ci scorrono accanto, troppo spesso ignorate o fraintese, ma che hanno ancora molto da insegnarci su fragilità, amore e speranza.
Il prossimo appuntamento del Caffè Letterario è per il 24 giugno nel parco della Biblioteca con Martina del Piccolo e Fabiano Fantini del Teatro Incerto. Il 16 settembre grandi festeggiamenti per il decennale dell'Associazione.