05/11/2015
Basiliano
La bressana di Zamò
di Amos D'Antoni
In località “Viuces” a Basiliano, sorge “la bressana”, un insieme di strutture e architetture naturalistiche rurali spontanee di ingegneria arborea. Nei pressi del ristorante “da Tite”, ristrutturato ma ancora chiuso alla mescita, adiacente la Provinciale del Medio Friuli, sorge una “bressana”, dove negli anni 70, la cattura degli uccelli migratori era anche fonte di reddito. Nei giorni scorsi un gruppo di appassionati ornitologi friulani capeggiati da Walter Moretti, Presidente regionali mostre ornitologiche e da Danilo Vendrame, già presidente Circolo Friulano Cacciatori, hanno festeggiato, la conclusione dei lavori di taglio delle specie arbustive e arboree attraverso la potatura e lo sfalcio dell’area. La bressana di Zamò, costruita negli anni 60’, occupa una superficie di circa 5 mila mq., era gestita dall’omonimo ristorante dove si consumavano prelibati piatti di “ucei cun polente”. Dal 2002, anno del divieto dell’uccellagione, la bressana non è stata smobilizzata, ma il proprietario con l’apporto di alcuni volontari, ha continuato, con molto orgoglio, a fare le manutenzioni dei colonnati di alberi di carpino, alti quattro metri e di tutti gli altri arbusti e siepi che compongono la rurale vegetazione architettonica. (vedi foto) “La sistemazione della bressana- rileva l’attuale proprietario Silvano Zamò - avviene circa due volte all’anno e impegna tre persone per almeno 40 giorni”. Anche il già Presidente del Circolo Friulano, nel portare il saluto dell’Assessore Provinciale Quaia, ha evidenziato che “è un impegno non da poco mantenere e conservare il valore storico e paesaggistico delle bressane e dei roccoli”.