Camino al Tagliamento, Salute

Le campane tibetane come terapia non farmacologica

di Silvia Iacuzzi

©Ad Smets - Il Tramonto
Sala gremita e pubblico estremamente interessato ieri sera per la presentazione del "bagno armonico" di Luca Pigaiani e Manlio Casini presso l'Azienda Ferrin di Camino. I due esperti hanno spiegato che il suono è un fenomeno archetipo, universale e pervasivo: non è altro che una vibrazione assolutamente basilare. Le campane tibetane non fanno altro che replicare tutta una gamma di suoni a seconda della lega di cui sono fatte, delle dimensioni e di come vengono fatte vibrare. Quando si lavora con le campane tibetane dunque si lavora sotto il livello interpretativo del cervello e si cerca di riequilibrare l'energia dell'organismo umano. Il vantaggio rispetto alla musicoterapia è che una melodia strutturata potrebbe essere associata nell'inconscio di un paziente con un evento triste o comunque con qualcosa di negativo. Ecco perchè chi si occupa di musicoterapia spesso si affianca a degli psicologi nel caso che le sedute facciano emergere qualcosa di spiacevole.
I due esperti hanno presentato in anteprima i risultati di 2 anni di collaborazione con il reparto di Day Hospital Oncologico dell'Ospedale di Piacenza. Nei 12 pazienti in fase terminale che hanno ricevuto il trattamento non si sono riscontrati solo una diminuzione dell'ansia e del dolore percepiti dal paziente, ma sono stati rilevati importanti effetti clinici. Vari esami, a partire da un semplice elettroencefalogramma, hanno rilevato che nei pazienti sottoposti al bagno armonico la frequenza cardiaca e quella respiratoria sono diventate più regolari e sono migliorate anche la tonicità e conduttanza cutanea. Non si tratta ovviamente di far regredire la malattia, ma semplicemente di riportare ad una certa coerenza dei parametri fisiologici fondamentali per far vivere meglio chi è affetto da questo brutto male. In sostanza il suono della campana non fa miracoli, ma "manda un messaggio di ordine e buon funzionamento" al nostro organismo. Uniche controindicazioni sono evitare i trattamenti sulle donne incinte per non influire sul normale corso della gravidanza e che la terapia potrebbe far emergere squilibri "latenti" a cui non si voleva dar importanza. Nei prossimi giorni Luca Pigaiani e Manlio Casini presenteranno i loro risultati in un imporante convegno internazionale a Boston, mentre hanno già cominciato a lavorare con pazienti affetti da ictus e stanno sviluppando i primi protocolli per quelli affetti da Alzheimer.
Questo pomeriggio poi una ventina di persone si sono immerse in un “bagno sonoro” tenuto dai due esperti presso Villa Bianchi Mainardi a Gorizzo e hanno provato una sessione di gruppo nella quale sono stati impiegati non solo i suoni delle campane tibetane, ma anche del tam-tam gong, delle campane zen e dei cimbali, insieme a quelli di altri numerosi strumenti rituali e non provenienti da varie parti del mondo.
Per maggiori informazioni: line432wellness@gmail.com

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Ultimo aggiornamento: 28/04/2025 18:23