Se nella vostra famiglia o fra i vostri amici ci sono bambini, non potete non conoscerlo. Renato lo Scienziato ha, in poco tempo, conquistato il cuore e la fiducia dei suoi piccoli fan. Come nascono, però, i video che sul canale YouTube MelaMusicTV attirano migliaia di piccoli? Ne abbiamo parlato con Giovanni Vit, per i bambini Renato lo Scienziato, durante una lunga chiacchierata.
Chi c’è dietro a Renato lo Scienziato?
Non ci sono solo io, che appaio in video, ma una vera e propria squadra. È una redazione, un gruppo che lavora quotidianamente. Accanto a noi c’è sempre Giuliano Crivellente, fondatore della casa editrice e discografica Mela Music, che ha avuto l’intuizione di creare il primo e al momento l’unico personaggio educational in Italia. Credo molto nel lavoro di squadra, che ci permette di lavorare insieme alla costruzione di ogni dettaglio dei video.
È quindi lui che ti ha contattato.
Sì, Giuliano Crivellente mi conosce fin da quando ero piccolo. È un grande autore di musica e ha composto anche canzoni di scena per il teatro e per le compagnie teatrali in cui bazzicavo da bambino. Così, quando ha deciso di far ripartire il canale YouTube di Mela Music e di creare questo personaggio, mi ha chiamato per un provino: non era altro che la prima puntata. Renato è piaciuto subito e abbiamo deciso di continuare questo filone. Con il periodo di didattica a distanza, poi, il personaggio ha avuto una grande crescita, per esempio alcune puntate hanno incluso anche i MeteoHeroes, la serie italiana dei supereroi del Pianeta.
Come scegliete gli argomenti da trattare nei video?
La redazione si avvale della collaborazione di docenti e di formatori di insegnanti, che suggeriscono gli argomenti e le modalità con cui trattarli. D’altra parte, Mela Music è da quasi trent’anni una casa editrice che si occupa di scolastica. Per fare un esempio, le canzoni delle “Tabelline Canterine”, che spesso si utilizzano in classe, sono proprio state scritte da Crivellente. Questo rapporto costante di scambio e collaborazione con gli insegnanti, lungo ormai molti anni, ha permesso la creazione di una rete, un team che lavora in parallelo con la redazione.
Qual è stata la risposta del pubblico?
Recito sin da quando ero piccolo, quindi mi è capitato spesso che le persone a Verona, dove vivo, mi riconoscessero. Renato lo Scienziato ha, però, conquistato i bambini e il loro affetto incondizionato e totale. Scrivono da tutta Italia alla nostra mail e mi inviano letterine e disegni, ai quali cerco sempre di rispondere. Con loro devi essere te stesso perché comprendono subito il linguaggio non verbale e i messaggi che trasmetti. Mi è capitato che una bambina, alla fine di uno spettacolo, mi abbia disegnato la fotosintesi clorofilliana: in quel momento mi sono accorto di come avesse realmente capito ciò che avevo spiegato.
A proposito, che rapporto avevi con la scuola?
Non proprio idilliaco. Ho cominciato a recitare a 7 anni, debuttando al teatro romano di Verona e ho capito di voler fare questo nella vita. Mi ricordo che, in quel periodo, capitava non potessi andare in scena perché la mattina successiva avrei dovuto frequentare la scuola. In qualche modo era, quindi, in conflitto con il mio sogno. Al liceo, però, organizzavo qualche spettacolo nel teatro della scuola. Una volta sono riuscito ad invitare il mio regista Roberto Puliero (attore e radiocronista, la voce di Verona, mancato nel 2019) e insieme abbiamo recitato delle scene di Goldoni. La scuola è stata per me il primo teatro, in cui mettevo in pratica ciò che imparavo.
Questo è un periodo difficile per i lavoratori dello spettacolo. Come lo racconterebbe Renato lo Scienziato ai bambini?
Probabilmente direbbe che per colpa del Coronavirus o del Covid19, che sembra una password segreta, così come non abbiamo potuto fare le merende con gli amici, non è stato possibile nemmeno andare a teatro. È, però, un luogo meraviglioso dove si può incontrare Renato lo Scienziato ma anche tante altre persone, a volte serie, che ti permettono di vivere delle emozioni. I teatri, quindi sono chiusi ma dentro ci sono dei lavoratori che, senza pubblico, non sanno cosa fare.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Ce ne sono molti. Renato lo Scienziato vorrebbe guidare i bambini nella ripartenza. Nei nostri video, a parte in uno, non si parla di Covid. I bambini sanno cosa sia e lo vivono nella loro quotidianità, ma è giusto fare loro compagnia, aiutarli nello studio e farli divertire con spensieratezza e libertà. Per quanto riguarda me, invece, ho rifondato la compagnia “La Graticcia”, ripartendo da zero dopo la morte del nostro regista Roberto Puliero. In questa nuova avventura hanno deciso di seguirmi anche attori storici, che hanno recitato per oltre 40 anni nei teatri più belli d’Italia, come l’Olimpico di Vicenza o il Rossini di Pesaro. È, poi, arrivata anche la televisione: insomma, un mattoncino sopra l’altro.