Sono ormai sei anni che l’associazione “Spunti di Vista” ha raccolto centinaia di firme per la realizzazione di una casa dell’acqua a Codroipo. Il Partito Democratico e Altre Prospettive hanno presentato una mozione all’ordine del giorno del Consiglio Comunale di martedì scorso 31 luglio. Gabriele Giavedoni, consigliere del PD, ha riferito come le richieste pervenute negli anni dai vari partiti e associazioni siano rimaste inascoltate nonostante molti cittadini del codroipese si rechino costantemente a Bertiolo o a Sedegliano per utilizzare questo servizio. La mozione chiedeva l’avvio dell’iter per l’attivazione del servizio anche nel Comune di Codroipo evidenziando il risparmio per i cittadini stessi e il beneficio per l’ambiente. Basti ricordare come, solo in Italia finiscano giornalmente in mare circa 90 tonnellate di materia plastica tra cui tante bottiglie a fronte di un consumo del 71% di acqua liscia, non gasata.
Già in passato, la minoranza si era battuta per chiedere l’attivazione del servizio. In un censimento del 2015 si evince come in Regione erano già presenti 128 case dell’acqua, stimando una riduzione di circa 600 tonnellate nella produzione di materiali plastici in Friuli. La minoranza aveva anche individuato nella pesa pubblica in Piazza Giardini il luogo adatto ad una casa dell’acqua per dare nuovo lustro ad una struttura poco utilizzata ma facilmente accessibile e centrale.
Ma anche questa volta il Consiglio comunale ha votato contro con il voto compatto della maggioranza ad eccezione del Consigliere Anthony Santelia, che ha espresso la sua posizione favorevole insieme al PD, a Fare Comunità, a Progetto Codroipo e ad Altre Prospettive. L’Assessore Graziano Ganzit di Codroipo nel Cuore che pure aveva promosso la casa dell’acqua durante la campagna elettorale, ha votato contro dopo aver tentato una mediazione tra maggioranza e minoranza. Le perplessità della maggioranza hanno riguardato questioni di igiene, perché non si può garantire che i contenitori usati per il prelievo siano salubri, economiche, perché si viene a creare un “business” delle case dell’acqua e di ordine pubblico, perché diventa difficile controllare i soggetti che sosterebbero intorno alla struttura. Il vicesindaco Antonio Zoratti ha confermato durante il suo intervento che non crede nel modello delle case dell’acqua. Pertanto l’Amministrazione comunale ha bocciato la proposta di avvio dell’iter per l’attivazione del servizio.