Varmo, Regione

Come ridare peso politico e rilanciare il Medio Friuli

di Silvia Iacuzzi

I temi trattati durante l’incontro tenutosi giovedì sera a Casa Nord Est a Santa Marizza di Varmo, luogo culturalmente importante e simbolico per il Medio Friuli, sono di stringente attualità. Si è infatti discusso delle tante problematiche di questo territorio con Mario Anzil, Vicepresidente nonché Assessore alla Cultura e allo Sport della Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia. La serata è stata organizzata dall’Associazione il Varmo, presentata da Graziano Vatri, già Sindaco di Varmo, e moderata da Paolo Mosanghini Direttore del Messaggero Veneto.
È emerso come sia mancata una visione e volontà politica per il Medio Friuli. Come ha ricordato il Sindaco di Codroipo Guido Nardini “negli ultimi 10 anni i rapporti si sono sfilacciati e riallacciarli non è facile”, tanto che alla serata erano presenti solo rappresentanti delle attuali amministrazioni di quattro su undici Comuni, cosa che ha lasciato l’amaro in bocca vista la presenza della seconda carica della Regione, che è stato eletto proprio con i voti di questo territorio. Assenti anche i padroni di casa impegnati in una riunione di Giunta.
In passato, nonostante le diverse sensibilità, si era riusciti a trovare coesione su tematiche quali la cultura con il Pic (Progetto Integrato Cultura) che tutt’ora promuove importanti iniziative per tutto il territorio e oltre, l’ambito sociosanitario con la centralità dell’Asp Moro ora commissariata, oppure la gestione integrata dei rifiuti con la costituzione di A&T2000.
Poi qualcosa è venuto meno. C’è chi si è domandato se non ci sia stata la volontà politica di disgregare un territorio che poteva essere importante, chi come Anzil ha sostenuto che l’imposizione delle Uti è stata fatale alla cooperazione tra Comuni, e chi come il consigliere regionale del PD Massimiliano Pozzo ha ribadito che collaborare resta l’unica via, perché i problemi amministrativi opprimono soprattutto i Comuni più piccoli che devono però potersi confrontarsi con Codroipo, il secondo Comune più grande dell’ex provincia di Udine. Anche il Sindaco di Talmassons Fabrizio Pitton ha ribadito che i percorsi sono stati molto diversi perché le visioni erano diverse come testimoniato dagli scontri per l’Uti che ha visto l’adesione di solo cinque Comuni del Medio Friuli. A parte Rivignano Teor, anche le fusioni tentate nel 2016 e 2017 tra Codroipo e Camino e tra Flaibano, Mereto di Tomba e Sedegliano non hanno funzionato.
Secondo Anzil, le premesse sono conoscere e amare il territorio e fare una riflessioneper elaborare una visione futura che guardi ai prossimi decenni e non finalizzata alle prossime elezioni. Anzil ha ribadito che l’unità d’intenti e una strategia comune “non dovrebbero avere un colore politico, perché dovremmo avere tutti la stessa finalità”.
Il Sindaco di Mereto di Tomba, già Assessore regionale, Claudio Violino, ha ricordato come il territorio sia rappresentato da due Assessori in Regione e quindi potrebbe avere il peso necessario per procedere con una strategia e una visione unica sempre che siano entrambi coinvolti e che tutti i Comuni siano d’accordo. Ma “le assenze di molti Sindaci o loro rappresentanti a eventi come questa serata”, ha osservato Violino, “sono significative”: forse i tempi non sono ancora maturi per stare insieme o ci sono degli ostacoli da superare.
Sono quindi intervenuti diversi ex amministratori locali dei molti presenti in sala e rappresentanti di istituzioni e associazioni, dalla scuola al sindacato, ai comitati per la promozione del territorio. Tra i diversi interventi, Enrico Valoppi ha suggerito di provare a ragionare per tematiche, come quella del commercio appena siglata dai sette Comuni che hanno aderito al Distretto del Commercio, oppure Villa Manin quale centro culturale della Regione. Giancarlo Tonutti ha proposto invece di ragionare a livello alto, producendo cultura piuttosto che limitandosi a rappresentare la cultura locale. Ugo Falcone docente dell’Istituto di Basiliano Sedegliano ha fatto notare come la scuola sia centrale per il ruolo che aspetta le nuove generazioni. Sandro Fabbro dell’Associazione per la Terza Ricostruzione ha ricordato come i tentativi di aggregazione siano stati figli di due visioni: una più amministrativa, dall’alto che era alla base della Legge Jacob e delle Ater a cui contribuì proprio Giancarlo Tonutti e quella più politica, che predilige il consenso dei territori come nella fusione Rivignano Teor promossa da Mario Anzil. L’ex Assessore regionale Mariagrazia Santoro ha però fatto notare come manchi un tavolo regionale dove i Comuni del Medio Friuli possano discutere di sovranità, identità, patrimonio storico, contrasto allo spopolamento, sviluppo economico, sostenibilità ambientale e tutte quelle tematiche che sono chiave per una visione di lungo periodo.
In conclusione, il Vicepresidente Anzil ha voluto ringraziare gli organizzatori per l’iniziativa perché l’importanza dei temi trattati “permette di confrontarsi e tessere rapporti per superare le concause politiche e difficoltà relazionali create in passato”. Ha annunciato che si stanno facendo importanti passi avanti per il rilancio del territorio, non da ultima una mostra per Villa Manin entro il 2025 con opere per un valore di 2 miliardi di euro, e che la discussione sul futuro del Medio Friuli deve continuare con altre occasioni di confronto.

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Villa Valetudine, Via Codroipo 25, Camino al Tagliamento, 10.00 - 17.00 ogni giorno - anche sabato e domenica, previo appuntamento
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Ultimo aggiornamento: 27/04/2024 11:13