Regione, Economia

Il Covid ha colpito le famiglie più della crisi finanziaria

di Redazione web

Più della metà delle famiglie del Friuli Venezia Giulia è stata costretta a modificare i suoi stili di consumo a causa della crisi provocata dalla pandemia. 
La crisi viene percepita in modo più grave rispetto a quella che ha seguito la crisi finanziaria del 2008, avendo colpito un numero di persone più ampio.
La ricerca Libro Bianco 2021 finanziata dalla Regione e promossa da Federconsumatori e Adiconsum mostra come non solo sono stati ridotti gli sprechi e gli eccessi e si è rinunciato all’acquisto di alcuni beni e servizi, ma molte famiglie hanno reagito modificando i propri stili di consumo attraverso una maggiore ricerca di offerte e promozioni e modificando i punti di acquisto anche con un maggiore ricorso all’e-commerce.
È stato intervistato un campione di oltre 600 con il 14,2%che ha dovuto modificare in modo consistente i suoi consumi e il 39,6% in modo più lieve, per una percentuale complessiva di famiglie colpite pari al 53,8%. Le reazioni più diffuse includono la riduzione di sprechi ed eccessi (56%), le rinunce ad acquisti più impegnativi (42%), la ricerca di promozioni (39%), il ricorso a internet per motivi di prezzo (26%) e a negozi diversi (23%). Quanto alle previsioni di risparmio, ristorazione, abbigliamento, cultura e tempo libero sono i tre ambiti di spesa più colpiti dai tagli.
Il 92% ha un giudizio generalmente positivo sia sull’accessibilità sia sulla disponibilità di beni e servizi nella rete commerciale, anche se il 38% delle famiglie non è per nulla in grado o ha scarse possibilità di raggiungere negozi a piedi, e addirittura una famiglia su due (il 52%) ha difficoltà a raggiungerli utilizzando i mezzi pubblici. Dati, questi, che confermano la progressiva scomparsa dei negozi di vicinato, sempre più rari e in calo anche come appeal: il 62% delle famiglie li giudica infatti cari, contro il 29% che esprime una valutazione negativa sui prezzi della grande distribuzione, anche se nello stesso tempo si ritengono più tutelati in termini di informazioni sui prodotti quando si rivolgono a un negozio di quartiere.
Quasi tre famiglie su quattro (il 72%) hanno fatto acquisti in rete a novembre e dicembre 2020: in cima alla classifica dei prodotti più acquistati nell’ordine l’elettronica (telefoni compresi), libri e supporti multimediali, l’abbigliamento e i prodotti per la cura della persona. Al quinto posto gli articoli per lo sport e il tempo libero. Giudizio positivo sulla qualità del servizio di consegna (92% di utenti molto o abbastanza soddisfatti), sul livello di informazione sui prodotti venduti in rete (91%) come anche, sia pure con una percentuale di soddisfatti un po’ più bassa (85%) sulla tutela in caso di acquisto errato o di vizi del prodotto. I prodotti locali sono preferiti a parità di costo dall'86% degli intervistati, ma vengono giudicati più cari rispetto a quelli provenienti da più lontano: il 50% li considera infatti più costosi, contro il 39% che non riscontra sostanziali differenze e un modesto 10% che li giudica più convenenti.

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Ultimo aggiornamento: 25/04/2024 17:10