06/02/2025
Lavoro
Come cambiano le professioni, nuove prospettive
di Mario Passon
Una volta c’erano i bottai, i cassai, i cappellai e berrettai, nella stazione ferroviaria di Udine lavoravano i facchini; il Censimento della Popolazione del 1961 riferiva di 4.583 sagrestani in Italia, in edilizia un milione di manovali edili e sterratori, e poi 411mila sarti e sarte ma anche i biancheristi, dogaioli, mastellai, il maniscalco e anche 5 milioni di coltivatori agricoli generici e alcune specializzazioni di falegname: falegname agricolo, falegname di manutenzione in azienda, falegname di miniera, falegname di sala, falegname serramentista, falegname tracciatore.
In Friuli Venezia Giulia operavano 3.600 calzolai, 9.600 sarti e sarte, 8mila fabbri ferrai, carpentieri in ferro, lamieristi e ramai.
Oggi abbiamo gli Addetti all'informazione nei Call Center, le Guardie private di sicurezza, i Saldatori elettrici e a norme ASME, i Tecnici di apparati medicali e per la diagnostica medica, i Tecnici gestori di basi di dati e molte specializzazioni tra gli Ingegneri: Ingegneri meccanici, navali, aerospaziali e astronautici, energetici e nucleari, metallurgici, minerari, elettrotecnici, elettronici, progettisti di hardware, in telecomunicazioni, della automazione, chimici e petroliferi,dei materiali, edili e ambientali, idraulici, industriali e gestionali, biomedici e bioingegneri.
La “professione” è una informazione importante: fin dal primo censimento generale del Regno d’Italia, fu reso obbligatorio per ogni cittadino dichiarare la propria condizione lavorativa
L’ultima Classificazione delle professioni dell’Istituto Nazionale di Statistica parla di 813 unità professionali all’interno delle quali è possibile ricondurre qualunque professione esistente nel mercato del lavoro.
Come si definisce una professione? Per esempio il Tecnico della produzione di energia termica ed elettrica o l’Insegnante nella formazione professionale?.
“Per professione -scrive l’Istituto Nazionale di Statistica - si intende l’insieme delle attività che un individuo deve svolgere nell’esercizio del proprio lavoro, attività che implicano conoscenze, competenze, identità e statuti propri”
Conoscenze … competenze … da dove arrivano?
A) dall’istruzione, dalla scuola. Nel 1961 in Friuli Venezia Giulia c’erano 10.488 laureati su 487mila lavoratori, 33mila e 500 i diplomati (complessivamente il 9%). Oggi nella popolazione attiva regionale ci sono 126mila con diploma di laurea e post laurea, 277mila diplomati che insieme il 77% degli occupati. “ll miglior investimento - scriveva Piero Angela nel 1990 riferendosi ai giovani e alla scuola – è nell’educazione dei figli nello sviluppo loro dell’intelligenza, delle loro capacità di essere creativi, competenti, adatti al mondo nuovo che si sta aprendo”.
B) il nuovo mondo che si sta aprendo … le innovazione dei processi produttivi e della loro organizzazione attivate dalle imprese cambiano i requisiti di qualificazione richiesti per l’esercizio delle professioni, cambiano la domanda di beni e servizi. All’inizio degli anni ‘80 il computer (Olivetti, IBM con sistema DOS o Apple ? nel 1983 esce il foglio di calcolo Lotus 1-2-3) poi la robotica, i Big Data e l'archiviazione in Cloud … ora l’Intelligenza artificiale.