08/06/2024
Camino al Tagliamento
Il Coro San Francesco canta davanti al Papa
di Pierina Gallina
Sono 17, per lo più voci femminili di età comprese tra i 25 e i 65 anni. Sono a Roma, la Caput Mundi, per cantare davanti a Papa Francesco, colui che porta il nome del loro Coro: Coro San Francesco di Camino al Tagliamento, diretto dal M° Eliana Gallai.
L’emozione vibra in ognuno, perché cantare, a Roma, in Vaticano, insieme a seimila partecipanti di ogni parte del globo non è cosa che capita tutti i giorni. Il Coro San Francesco, come già avvenuto nel 2018, è proprio lì, alla 4° edizione dell’Incontro Internazionale delle Corali, nel 40° anniversario del Coro della Diocesi romana.
Oggi (8 giugno) sono anche a tu per tu con il Papa, in udienza privata, insieme al Coro festeggiato e agli ottanta musicisti della Nuova Opera Orchestra, diretta da Mons. Marco Frisina.
La direttrice del San Francesco, Eliana Gallai, non nasconde l’emozione nel raccontare che, per ben quattro volte, il suo coro canterà alla tre giorni mondiale: al convegno, all’udienza, al concerto e alla Messa della domenica 9 giugno.
Il repertorio è uguale per tutti i cori partecipanti e l’impegno profuso per dare il meglio è stato tanto. “Ce l’abbiamo messa tutta per interpretare al meglio l’intero repertorio, che conta 16 brani tra i più rappresentativi della tradizione musicale sacra classica e contemporanea. In più, presentiamo un inedito. Per noi è occasione davvero unica essere a Roma, insieme a migliaia di partecipanti di tutto il mondo, accomunati dal piacere del canto corale” dichiara Gallai.
Il coro compie vent’anni e continua a essere fedele allo spirito del gruppo di giovani, che l’avevano fondato per animare le funzioni religiose. Anche oggi, come allora, nel Coro c’è posto per tutti. Da qualche tempo si avvale di quattro strumentisti: i chitarristi Ersilio Romanelli e Albert Trevisan e le violiniste Agnese Frappa e Alice Pascutti.
Oggi e domani il Coro San Francesco porterà alto lo striscione di Camino al Tagliamento in Vaticano, in un assolo di 6 mila voci e in una selezione dei brani più significativi dei primi 40 anni del Coro romano, oltre all’Hallelujah di Haendel e alla prima assoluta di “Christ is my hope”.