11/03/2025
Codroipo, Arte e spettacoli
Potente rilettura dell’opera classica con Supplici al Benois
di Silvia Iacuzzi
Ieri sera il palco del Teatro Benois si è trasformato in un’arena di dolore e resistenza con la messa in scena di un rifacimento della tragedia greca Le Supplici di Euripide, una produzione di Serena Sinigaglia e Gabriele Scotti che ha saputo rielaborare il dramma antico con un linguaggio potente e attuale.
Sette madri, accomunate dalla perdita dei figli, guerrieri argivi caduti nel fallito assalto a Tebe, si ritrovano all’altare di Demetra a Eleusi per implorare gli ateniesi di aiutarle a ottenere la restituzione dei corpi negata dai tebani. Un viaggio di ricostruzione e conoscenza, carico di dolore e di sfida, che si è rivelato un’esperienza teatrale intensa e coinvolgente.
La nuova traduzione del testo, realizzata da Maddalena Giovannelli e Nicola Fogazzi, è stata arricchita da un originale innesto di brani di autori come Emil Cioran, Niccolò Machiavelli e Platone, in un gioco di rimandi che ha dato alla tragedia una profondità ancora più universale. Il risultato è uno spettacolo compatto, in cui la parola antica dialoga con la contemporaneità in modo diretto e incisivo.
Un altro elemento di grande impatto è stata la scelta registica di affidare l’intera rappresentazione a sette attrici, chiamate a interpretare le madri, il coro e i diversi personaggi della tragedia. Una riduzione che ha amplificato la forza del dramma, trasformando il dolore delle protagoniste in un canto collettivo che attraversa il tempo e le generazioni.
Il pubblico ha risposto con grande coinvolgimento a uno spettacolo che, oltre alla potenza visiva ed emotiva, ha offerto una riflessione attuale. Supplici ha parlato non solo della lotta per la dignità e la memoria, ma anche del crollo dei valori umanistici, del prevalere della forza sull’etica, dell’ambiguità feroce del potere. Un dramma antico che si riverbera nel presente, dove il narcisismo e la pochezza sembrano dominare tante vicende recenti.