09/07/2025
Codroipo, Libri, Ricordi
Storie di famiglie importanti e di profumi di cucina
di Marisa Dreosto Nardini
In una serata appena alleggerita da un temporale lontano, nella pieve di San Martino all’interno del “Museo delle Carrozze”, molti espositori di aziende vinicole locali hanno rappresentato “Le notti del vino”, evento dell’estate, con i loro prodotti. In quel contesto il Caffè Letterario di Codroipo ha presentato il libro di Ciccinella Kechler, con il supporto di Umberto Marzotto, “Non è sempre bacalà”. Una breve introduzione al luogo che ha ospitato l’incontro, con le priorità ed i progetti già attuati e futuri a cura della conservatrice del Museo Donatella Guarnieri ha aperto la serata.
“Non è sempre bacalà” ci riporta indietro di alcune generazioni, quando la storia del Paese era fatta da poche famiglie che guidavano l’economia, quella importante.
È la storia della famiglia Marzotto, dell’ultimo capostipite, Pietro, con i suoi vizi e virtù. Uomo scontroso, ma generoso, alla ricerca dell’assoluto, poliedrico, ma anche schematico.
Umberto, figlio di Pietro, con pennellate colorate, ferma, con aneddoti e racconti singolari, la personalità del padre, ossessionato dalla perfezione del cibo, e dalla regia esclusiva nella grande cucina dove nessuno poteva accedere senza il suo consenso. Racconta la Cortina di un tempo, metaforico baluardo di grandi signori, il Basso Veneto, le coste dell’Adriatico fino alla Croazia, le battute di caccia, le postazioni in botte in laguna, i mercati del pesce di buon mattino e le ricerche ossessive di aromi e odori dell’orto. Racconta un Pietro mai da solo, circondato dai tanti amici che, per dovere o affetto, esaltavano le sue virtù. Peraltro, accertate e documentate. Pietro Marzotto non voleva consigli da nessuno. Cercava la perfezione attraverso la sua sperimentazione. La famiglia diventava la famiglia “degli assaggiatori” che si sottoponevano per giorni al rito degli assaggi fino alla eccellenza del risultato.
E mentre mi soffermo a pensare a Pietro, così preoccupato della perfezione e della acclamazione, vorrei che si fosse inoltrato in uno dei quei stretti, fumosi e umidi borghi marinari, attratto dagli odori e sapori delle anguste cucine dei pescatori e dal ribollire dei cibi nei pentoloni, scevri da sapori e odori, che non fossero quelli del mare… o se si fosse perso in qualche viottolo di campagna, avrebbe raggiunto quel casolare nascosto, solamente seguendo il profumo, indimenticabile e ineguagliabile, del pane appena sfornato, avrebbe potuto “rubare” altri segreti culinari, a lui sconosciuti perché, forse, troppo scontati.
Erano i profumi che hanno caratterizzato la giovinezza di molti, lontano dalle grandi cucine.
La serata si è conclusa con i ringraziamenti della Presidente del Caffè Letterario Luisa Venuti che ci ha ricordato la prossima, importante, occasione di incontro: il 16 settembre al Teatro Benois, per la ricorrenza del 10° anno del Caffè Letterario.