12/03/2024
Economia, Sociale
Gli "Open dialogues for the future" tornano a Udine
di Mario Passon
Il mondo sta cambiando in modo veloce e “violento”, non solo dal punto di vista economico, ma soprattutto negli equilibri geopolitici e nelle relazioni tra Stati, imprese …
A partire da questo scenario si è svolta la 2^ edizione di “OPEN DIALOGUES FOR THE FUTURE”, promossa e organizzata dalla Camera di Commercio di Pordenone-Udine, in collaborazione con “The European House-Ambrosetti” (https://www.pnud.camcom.it/comunicati-stampa/giovedi-7-e-venerdi-8-marzo-va-scena-open-dialogues-future-2024).
Due giorni, giovedì 7 e venerdì 8 marzo, molto intensi ed interessanti vissuti in diverse sedi di Udine: la sala Valduga della Camera di Commercio, la Fondazione Friuli, il Salone del Parlamento del Castello, l’ex Chiesa di San Francesco.
Ho scritto di cambiamenti “violenti” in atto, sono determinati dalle guerre tra Russia e Ucraina, tra Israele ed Hamas, la crisi del Mar Rosso dove gli Huthi (gruppo armato yemenita) stanno attaccando il sud di Israele e le navi mercantili che transitano nello stretto di Bab el-Mandeb, avvenimenti che ci hanno portato a fare “scelte di campo” molto precise e determinate. Ci siamo accorti che questi Paesi hanno la forza e gli strumenti per fermare le nostre economie, di mettere in discussione il commercio mondiale, di condizionare le nostre democrazie.
E poi il ruolo della Cina in Medio Oriente, le diverse e importanti elezioni previste in questo 2024 (gli Stati Uniti, la Russia, l’Unione Europea), elezioni che chiudono un ciclo e ne aprono un altro: per questo abbiamo bisogno di strumenti per interpretare questo mondo, per guidare le nostre imprese, per orientare noi stessi in un futuro incerto.
Sottolineo due dei quattro macrotemi sviluppati da OPEN: il primo “Sviluppi e dinamiche di un nuovo ordine mondiale” che ha visto confrontarsi Arduino Paniccia (Presidente della Scuola di Guerra Economica e Competizione Internazionale di Venezia), Germano Dottori (Limes), Serena Giusti (Ispi e Sant’Anna Sssa), Florence Gaub (Nato Defense College) e Hongda Fan (University of California Berkeley) il secondo “Quale ruolo per l’Europa” con Federico Rampini, Gilles Gressani (Direttore, Le Grand Continent), e il videomessaggio di Ana Palacio (già Ministra degli Esteri della Spagna).
Le riflessioni che ho raccolto sono espresse in queste righe
Di nuovo ordine mondiale se ne parla dalla caduta del muro di Berlino (era il 1989), ma certamente oggi siamo di fronte a eventi che possono modificare il quadro geopolitico mondiale e ci chiedono discernimento per fare scelte buone e utili: dobbiamo lavorare per “un nuovo ordine internazionale in una prospettiva di pace” ma lo facciamo facendo investimenti sulla difesa? sulla sicurezza delle nostre democrazie? cosa significano queste scelte per il cittadino europeo?
Gli Stati Uniti hanno iniziato da tempo a guardare sempre più al loro interno e occuparsi sempre meno di quello che succede nel mondo, lasciando spazio ad altri paesi … la nostra Europa saprà trarne vantaggio? mettendo in campo quello che sa fare meglio cioè costruire relazioni economiche e culturali, promuovere la collaborazione internazionale?
Il Friuli Venezia Giulia potrà far valere le sue “competenze” storiche cioè di guardare verso Oriente (dove stanno le nostre aree di confine) e guardare verso l’Atlantico dove siamo connessi attraverso le merci, le tecnologie, i legami culturali, gli investimenti ...
Le nostre radici (dell’Unione Europea) affondano nella situazione dopo la seconda guerra, quella della riconciliazione tra i popoli europei e della ricostruzione: Robert Schuman, Konrad Adenauer, Alcide De Gasperi, tre cattolici, tre uomini di frontiera, tre perseguitati dalle dittature nazifasciste pongono le basi dell’Unione Europea sulla costruzione della pace, sul lavoro, l’economia, sulla cultura.
Il significato ed il valore della 2^ edizione di “Open dialogue for the future” sono in queste parole del professor Alberto De Toni (espresse nel suo saluto come sindaco di Udine): Open nel significato di sistemi aperti perché quelli chiusi sono destinati a morire, dialogues nel significato di relazione, scambio di idee, opinioni, è fondamentale essere connessi senza per questo appiattirsi, future perché il presente è esso stesso anche futuro.