08/02/2024
Regione, Economia, Sociale
MutaMenti, FVG e Veneto lenta / mente verso la sostenibilità
di Mario Passon
La sostenibilità come visione diversa del futuro è il tema sviluppato nel terzo rapporto “MutaMenti” promosso da Bcc Pordenonese e Monsile e Confcooperative FVG, un rapporto che fotografa l’evoluzione e le prospettive sociali ed economiche di Friuli Venezia Giulia e Veneto.
Il rapporta ci parla di resistenza ai cambiamenti, crisi demografica, scarsa attrattività, consumo di suolo, lavoro, dell’impegno delle imprese del Nord Est verso la sostenibilità.
Ma esiste ancora il Nord Est? La locomotiva d’Italia? La terza Italia? La terra dei distretti industriali? È finito quel lungo percorso che ci ha portato dal Triveneto al Nordest e che è descritto nei tre volumi di Edoardo Pittalis editi dalla Biblioteca dell’Immagine?
Oggi il cambiamento è normalità spiega il curatore del rapporto, il prof. Daniele Marini; procediamo “lenta/mente verso la sostenibilità, all’insegna del disallineamento, non siamo più un treno che viaggia su una sola direzione ma una scuderia impegnata in tante competizioni con risultati molto variabili, una spia di come il sistema produttivo, economico e sociale delle due regioni faccia fatica a cogliere le opportunità offerte dai cambiamenti”.
La demografia è particolarmente critica poiché non solo perdiamo popolazione, ma facciamo fatica ad attrarne. Questa considerazione della ricerca mi ha fatto cercate e rileggere gli articoli di Raffaele Chiariello pubblicati su alcune edizioni 2023 de Il Ponte relativi ai nostri comuni del Medio Friuli: nel numero di luglio/agosto leggiamo che la popolazione del Medio Friuli è passata dai 50.502 del Censimento 2011 ai 48.741 del Censimento 2021 (meno 1.761 abitanti, gli stessi abitanti di Camino al Tagliamento). Nella nostra regione la popolazione cala ma cresce il consumo di suolo.
Dalla ricerca emerge come, a fronte delle sfide cruciali poste dalla sostenibilità, il sistema economico di Veneto e Friuli Venezia Giulia sembra aver mosso alcuni importanti passi in avanti. I dati Istat evidenziano come le imprese manifatturiere del NordEst che hanno intrapreso azioni di sostenibilità sono il 61,8% contro il 59,5% di quelle italiane.
Nel quinquennio 2023-27 Unioncamere stima un fabbisogno di 3,8 milioni di lavoratori, il 72% in sostituzione di personale in uscita, una percentuale che sale al 90% nella Pubblica Amministrazione.
Sui dati della ricerca hanno dialogato Nicola Galluà, segretario generale di Confcooperative Fvg, Salvatore Amaduzzi, delegato del rettore dell’Università di Udine per la sostenibilità e l’assessore regionale alle Finanze, Barbara Zilli.
Nicola Galluà ha sottolineato come le imprese cooperative sono particolarmente impegnate sul tema della sostenibilità: 69,3% ha attivato almeno una iniziativa per lo sviluppo sostenibile. “Un segnale significativo verso la consapevolezza dell’importanza della transizione ecologica”.
L’Assessore regionale Barbara Zilli ha ricordato l’impegno della Regione per sostenere un sistema economico e sociale che dimostra grandi capacità di resilienza e di reazione, “ci permette di aumentare le entrate del bilancio regionale e, di conseguenza, di mettere a disposizione maggiori risorse al territorio in termini di servizi. Il Friuli VG ha le spalle e i piedi ben appoggiati su un sistema che è fertile e attrattivo e dove è importante continuare a credere e a investire, perché solo dove c'è investimento può esserci crescita. E’ importante conoscere le agevolazioni e la vasta gamma degli incentivi messi in campo dalla Regione a favore di imprese e famiglie”.
Salvatore Amaduzzi, delegato del rettore dell’Università di Udine per la sostenibilità ha illustrato le diverse iniziative avviate dall’Università sul tema della sostenibilità: dal Manifesto di Udine sottoscritto da università e istituti di ricerca nazionali e internazionali, istituzioni pubbliche e organizzazioni private, dove si afferma che “l’istruzione è fondamentale per promuovere la sostenibilità economica, sociale e ambientale”, al portale del riuso, un sistema con cui l’Università dismette gratuitamente attrezzature e beni funzionanti ad altri enti pubblici, scuole e organizzazioni no profit, al Corso di base sullo sviluppo sostenibile, iniziative descritte a questo link.