22/10/2025
Economia
Storie di inflazione: 10 anni di variazioni dei prezzi
di Mario Passon
Tra i diversi indicatori che l’ISTAT utilizza per misurare la variazione dei prezzi dei beni e servizi che compriamo c’è uno che confronta i prezzi attuali con una “base fissa” che è l’anno 2015. Una storia di 10 anni.
Alla fine di quest’anno questa base sarà cambiata e sostituita con il 2025: quindi prima di perdere questa preziosa informazione, che ci racconta la storia decennale dei prezzi al consumo, vediamo cosa ci dice questo numero indice a base fissa come viene chiamato in statistica.
Quali sono i beni e servizi che rispetto al 2015 sono aumentati di più? diciamo dal 30% in su? Per fare un esempio se il bene A costava 10 euro nel 2015 oggi ci costa 13 euro. E questi beni sono diversi soprattutto nel capitolo Alimentare e Bevande analcoliche che è quello dove le famiglie spendono di più.
Nel complesso l’aumento registrato è pari al 35% per l’Italia al 32% per Udine ma con valori assai molto alti per alcuni prodotti come il burro (+83%), la margarina (+55%), gli olii e grassi (+66%), cacao e cioccolato in polvere (+60%), riso (+55%), caffè (+48%), latte fresco conservato, formaggi e latticini, le uova, il pollame e la carne, il pesce surgelato, l’acqua minerale, i succhi di frutta e verdura, il pane, pasta, zucchero, la frutta, la verdura … prezzi che sono aumentati in modo significativo nel 2022. Un anno difficile quello, quando già a gennaio/febbraio l’inflazione ha superato il 5%, toccando valori che non si registravano da fine 1995 (un periodo di cambi fluttuanti e di svalutazione della lira). In estate poi è ripresa la corsa con prezzi fuori dall'ordinario che in ottobre e novembre hanno registrato aumenti tendenziali (ovvero rispetto allo stesso mese dell'anno precedente) che hanno superato abbondantemente la doppia cifra: +11,3% a Udine, +11,8% in Italia. Una inflazione mensile così alta non veniva raggiunta da marzo 1984 (fu +11,9%).
Su queste variazioni così rilevanti sono intervenuti eventi che hanno inciso notevolmente sulla determinazione dei prezzi. Ricordiamo brevemente questi eventi: nel 2017 l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, dal 2020 al 2023 la pandemia Covid, dal febbraio 2022 l’invasione russa in Ucraina con conseguenze tragiche sul mercato dell’energia, e poi l’intensificarsi dei fenomeni metereologici estremi, il conflitto tra Israele e Hamas, la recente politica dei dazi introdotta dagli Stati Uniti ….
In questa storia decennale scopriamo altri beni e servizi che sono aumentati tantissimo: per esempio la gioielleria e orologeria, trascinata dal prezzo dell’oro; in 10 anni l’oro è aumentato del 246%.
E ancora i certificati amministrativi: la carta di identità elettronica ci costa circa 22 euro di cui una buona parte va al Ministero dell’Interno, quella cartacea ci costava 5 euro circa. Un bel salto: certamente è un servizio che paghiamo ogni 5 anni e che ci consente tra l’altro di accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione, ma questa non indifferente variazione di prezzo è stata rilevata nel paniere delle famiglie.
Ultimo esempio: i Servizi di movimentazione lettere e in genere i servizi postali (+49%) e i servizi finanziari in particolare le spese bancarie.