11/10/2023
Codroipo, Viaggi
Anche a 70 anni i sogni si avverano
di Pierina Gallina
Avevano un sogno e lo hanno appena realizzato. Il fatto di avere settant’anni non li ha, certo, fermati.
Con legittimo orgoglio, i codroipesi Celso Tubaro e Gianfranco Ranzato hanno sbandierato l’aquila friulana davanti alla basilica di Santiago De Compostela. Grati e felici di essere riusciti a portare a termine il loro progetto: percorrere, in bicicletta, il cammino “francese”, che parte dalla frontiera franco/spagnola in Navarra, fino a Santiago e, poi, a Finisterre. Oltre 800 km in totale in nove giorni.
Dopo aver percorso oltre 1500 km in auto, l’11 settembre hanno dato olio ai pedali, siglando il via a quella che si sarebbe rivelata una vera e propria avventura. Pioggia e nebbia costanti li hanno accompagnati per l’intero tragitto: dalla salita di Roncisvalle a Santiago. Eppure, senza conseguenze per la salute!
Come se non bastasse, il secondo giorno si sono trovati immersi in un mare di fango melmoso e appiccicoso, fin sopra alle caviglie. Ruote bloccate e nessuna soluzione in vista, se non la pazienza. Solo i ritrovi serali nelle camerate, variamente abitate, riuscivano a rimetterli in sesto. Ogni sera, riaccendevano i progetti per l’indomani, e, ogni giorno, la caparbia voglia di andare avanti, senza se e senza ma.
Tra i tanti, un esempio: la tanto temuta salita del “O Cebreiro” e l’impegnativa discesa di 20 chilometri, con temperatura polare. Le difficoltà, comunque, mai hanno scalfito la volontà di proseguire il viaggio-pellegrinaggio. Arrivati alla Cruz de Hierro – croce di ferro – a 1515 metri sul livello del mare, luogo intriso di leggende e di alta spiritualità, hanno posato il sasso, tenuto in tasca per l’intero viaggio. Anzi, due: uno proveniente da Bibione, l’altro dal Monte Tinisa.
Per Celso e Gianfranco l’impatto emotivo è stato notevole. Non solo per le chiese e le cattedrali visitate lungo il percorso o le città come Burgos, Leon e Santiago o l’oceano di Finisterre, ma per le forti sensazioni provate.
Per i due ciclisti, il cammino di Santiago è esperienza da vivere a fondo, lentamente, pedalata dopo pedalata. È fatica e sudore, è conoscere nuove persone, è contattare la natura e comprendere che la ricompensa non è il traguardo bensì il percorso in sé. Una sorta di felicità costruita e sperimentata, ormai tatuata sui loro visi.