viene inviato in Iraq con una sola missione: proteggere i propri compagni. Grazie alla sua precisione millimetrica e alla sue gesta eroiche salverà innumerevoli vite guadagnandosi il soprannome di “Legend”. Tuttavia, la sua reputazione cresce anche dietro le linee nemiche facendolo diventare uno degli obiettivi primari. Nonostante ciò, riuscirà a far ritorno a casa scoprendo che la guerra è qualcosa che difficilmente riuscirà a lasciarsi alle spalle.
Il film è ideologicamente cristallino: non ci sono dubbi su chi siano i buoni, l’idea eastwoodiana di racconto è western, Falluja è la nuova Frontiera. Il fatto che la guerra sia necessaria non significa sia bella e neppure giusta. E Eastwood la descrive nella sua ineluttabile tragicità, senza fare sconti aderendo perfettamente alla visione del soldato, che è poi la stessa del suo cinema, perché l’idea di narrazione di Clint parte sempre da individui come l’American Sniper, dalla loro assunzione di responsabilità e dall’impresa che sono chiamati a compiere.
Il regista: Clint Eastwood, leggendario mito di Hollywood, da regista ha saputo rubare, dietro la macchina cinema, le emozioni della quotidianità interrotta dal destino e/o dalla violenza di altri uomini, diffondendola e poi amplificandola in qualcosa che va aldilà della stessa scena di un film. Di lui ricordiamo Bird, Gli spietati, I ponti di Madison County, Mystic River, Million dollar baby, Gran Torino, Hereafter.