Orario: 21.00
Luogo: Teatro Benois De Cecco, Codroipo
Lu Yanshi è un oppositore del sistema negli anni della rivoluzione culturale, per questo è perseguitato e deve nascondersi dalla sua stessa famiglia. Intenzionato a rivedere la moglie di cui è innamorato una notte ritorna a casa ma la figlia (plagiata dai ricatti della compagnia di ballo nella quale danza e che le ha negato un ruolo da protagonista proprio per il fatto di avere un padre dissidente) decide di tradirlo. Così il giorno dopo agenti governativi lo catturano alla stazione proprio mentre la moglie sta per avvertirlo.
Anni dopo, finita la rivoluzione culturale, Lu Yanshi ritorna a casa ansioso di riabbracciare la moglie ma trova una donna che in seguito ad un trauma non lo riconosce più. Lei ricorda tutto tranne il marito dissidente e a lui non rimane che cercare di scavare nei loro ricordi, nelle memorie condivise per stimolare in lei il riemergere dei ricordi.
Il regista: La ribellione senza ribellione. Un conflitto senza armi e sangue, giocato solo sull’arrivo del messaggio che deve spezzare le catene del conformismo culturale per la nascita di una nuova ideologia, non certo quella imposta dal regime comunista cinese, ma una nuova visione delle cose, un nuovo modo di vivere che nasce dentro ogni uomo e si colora, film per film, messaggio per messaggio, come un folgorante affresco, sia esso intimista o storico, fantastico o reale. Eccolo, dunque, il combattente numero uno. Il guerriero più abile di tutta la Cina: Zhang Yimou, uno dei più grandi esponenti della Quinta Generazione, ovverosia di quel gruppo di autori cinesi che, raccoltisi negli studi Xi’an, hanno scelto il cinema per esprimere ciò che non compariva in una sola pellicola: l’esigenza di libertà e la critica di un sistema politico totalitario e repressivo. Il tutto senza abbandonare la discreta tenerezza umana, incarnata dal volto femminile e che porta, storicamente, lo sguardo di Gong Li.