Lo spettacolo dell'associazione Corale polifonica di Montereale Valcellina "LEONARDO TAL FRIÛL", rimandato causa COVID-19, si terrà il giorno domenica 20 settembre 2020 - ore 20.30
Soggetto e testo di Angelo Floramo con il “Duo Trigeminus” Mara e Bruno Bergamasco, e con Luca Maronese, con la cantante solista Tinkara Kovač, con la Zerorchestra e la Corale polifonica di Montereale Valcellina. Direzione musicale di Maurizio Baldin, regia di Ferruccio Merisi, produzione della Corale polifonica di Montereale Valcellina.
Si consiglia prenotazione telefonando al n. 3470505012
SOLO IN CASO DI MALTEMPO PRESSO IL TEATRO 'PLINIO CLABASSI' PER UN NUMERO MASSIMO DI 140 SPETTATORI
Uno spettacolo volutamente al di là del tempo. Una fantasia che si interroga sulla figura di Leonardo da Vinci in modo obliquo. Con gli artifici di una commedia degli equivoci molto paradossale (addirittura una coppia viene scambiata per un’altra), il passaggio in Friuli del grande artista, scienziato ed inventore viene incorniciato in uno specchio, divertito ed ironico, nel quale ci si chiede qual è il rapporto tra il genio e la gente, tra l’arte o l’invenzione e chi la paga, tra le piccole necessità quotidiane e le grandi opere millenarie.
L’invenzione ben circostanziata di un gemello friulano e popolare del grande toscano aristocratico e sapiente, produce una serie di circostanze che hanno la stranezza del sogno e al tempo stesso un realismo quasi ossessivo circa le movenze e i comportamenti dei personaggi, così come li identifica il loro status geografico e sociale.
La gloria finale di questo sogno sembra toccare al gemello friulano; ma certo lui sarebbe rimasto tra un “tài” e una moglie padrona se non gli fosse toccato in sorte di essere scambiato per il maestro d’ingegno. La reputazione è come una scarpa, dicono i saggi: se è stretta ti fermi, se è comoda vai lontano. E dunque, vien da chiedersi, lo stesso Leonardo che avrebbe fatto se, a casa sua, si fosse trovato solo tra un “gotto” e una “Monna”?
La colonna sonora, rigorosamente dal vivo, segue o precede la fantasia dei fatti attraverso una propria fantasia ricca di riferimenti e di libere associazioni, ben consapevole che, di un tal racconto, ciò che conta sono non certo le non probabili rivelazioni storiche, quanto i pensieri, a volte sorridenti a volte amari, sulla Storia stessa e sulla Vita; e prima di tutto sulla nostra Storia e sulla nostra Vita, appoggiate su strati di memoria incrociati e risonanti. Il coro, anche questa volta per la Polifonica di Montereale, non è solo uno degli strumenti di esecuzione, ma rappresenta anche plasticamente il collettivo sociale dentro cui si calano le vicende. Ha sempre una posizione e un disegno scenografico e, anche nei momenti di attesa, è co-protagonista dell’azione. Grazie anche alla musica e alla sua presenza scenica “Leonardo, fi di cui?” è uno spettacolo fresco, sincopato, divertente, con un intrigante gioco di suspence che srotola le varie scene sul filo del “come andrà a finire?”.