L'accoglienza al "Muzungu" (bianco in lingua locale) è stata assolutamente emozionante e a dir poco commovente arrivato tutti i bambini ( e non solo loro...) mi son corsi incontro abbracciandomi . Sono stato accolto con danze tipiche del villaggio da parte dei ragazzi + grandi accompagnati dal suono dei tamburi dei loro genitori. Dopo circa 30 minuti l'head teacher Mukama ha voluto farmi inaugurare le aule sistemate con il rituale taglio del nastro (una corda..) . In seguito abbiamo fatto un giro per verificare i lavori fatti ( bagni nuovi e recinzione) e devo dire che ciò che è stato fatto ha corrisposto alle aspettative. Ci siamo recati quindi nel piccolo ufficio dove alla presenza del dottore della zona (il quale mi ha riferito che il 65% degli abitanti sono HIV positivi...e questo è il principale dramma), del responsabile della sicurezza, del rappresentante dei genitori del sindaco del religioso, il maestro ha voluto ringraziare "gli italiani" per gli aiuti ricevuti tale ringraziamento l'ha presentato su di un documento scritto ufficiale, in mio possesso, nel quale ci sono anche gli intendimenti per gli aiuti futuri.
Nell'ufficio era affisso il tricolore con a fianco un cartello dove c'era scritto "lunga vita agli amici italiani".
Subito dopo ho provveduto a consegnare alla scuola un pc portatile (utile anche per consentire nel villaggio 15km vicino dove c'è la possibilità di collegamento di ricevere notizie circa l'andamento dei lavori ) regalato dalla Onlus e 2 targhe da posizionare fuori di due aule che saranno intitolate "Aula Friuli" e "Aula Italia" ,dove all'interno ,ovviamente, saranno posizionati il tricolore e la bandiera del Friuli. Ci siamo poi recati fuori e abbiamo provveduto ( era presenta anche una maestra di Camino oltre che a mia moglie ) alla consegna individuale di materiale scolastico (14 kg.......) donato dagli alunni delle rispettive scuole elementari di Palma e Camino al Tagliamento.
Che dire il villaggio ci ha salutati dopo l'intera giornata passata con loro nuovamente con danze e musica. Noi andando via avevamo in cuore 2 sensazioni , una di felicità per ciò che con poco , con iniziative e aiutati da amici conoscenti e non, siamo riusciti a fare ,ma anche di rammarico nel constatare quanto si può e si dovrebbe fare per realtà così tanto distanti e povere da noi.
Quello che comunque ci spinge è ciò che Madre Teresa disse . "Quello che noi facciamo è solo una goccia nell'oceano ma se non lo facessimo l'oceano avrebbe una goccia in meno".