Luogo: Casa Maldini, Santa Marizza di Varmo
"Oh la mê rose, setu rivade a cjatâ le tô nonute malade..."
Mia nonna come tante altre nonne del nostro Paese ha vissuto la Prima Guerra Mondiale. E come tante altre l'ha raccontata a me quando facevo merenda, quando fuori pioveva o non riuscivo a dormire. Per me questa guerra era come una favola, come la storia di Mosè, di Caino e Abele o Barbablù. Favole che mi divertivano e che mi facevano paura. La nonna sapeva raccontare bene le storie, soprattutto quella in cui lei era come Cappuccetto Rosso che incontrava un lupo molto speciale: la guerra.
Attraverso la contaminazione di diversi linguaggi come il mondo delle marionette, la comicità delle situazioni grottesche, le canzoni popolari e la tradizione orale del nostro territorio, lo spettacolo affronta la Grande Guerra dal punto vista della gente lontano dal fronte.
Un viaggio coraggioso al femminile, fatto da una bambina e una gallina, raccontato con ilarità e leggerezza come solo gli occhi dell'infanzia sanno fare. L'immaginazione come unica arma per trasformare il brutto in bello.
Dato gli argomenti trattati, lo spettacolo è rivolto sia agli adulti che ai giovani, che vogliano scoprire cosa è successo in quei luoghi della nostra Regione, dove oggi sorge un monumento che forse ha perso di significato nella memoria delle nuove generazioni.
Dedicato a mio padre sornione detentore di memorie, ai miei nonni che furono bambini durante la guerra, a mia madre spettatrice dall'alto.