10/04/2024
Codroipo, Auguri
Compleanno secolare per Oliva Zoratto
di Pierina Gallina
Cento anni sulle spalle e la vitalità di una trentenne. Possibile? Sì, e Oliva Zoratto ved Cecco, sempre vissuta a Codroipo, tra i Mulini Zoratto e la centrale Via Friuli, ne è l’esempio.
Nata nel Mulino Zoratto il 9 aprile 24, è la prima dei dieci figli di Santa Biasatti, del 1905, e di Davide, del 1901: Aldo, morto a un anno, Irma, Alfredo, emigrato in Canada, Angelina, Alice, deceduta, Giuseppe, emigrato a Toronto, Giannina, Renza e Lidia.
Alle sorelle e ai nipoti ha fatto da “Baby sitter”, insegnando loro a cucire, lavare i piatti e a dire le preghiere.
Oliva vive da sola, in piena autonomia, ma sempre attorniata dall’affetto di tanti parenti e amici. Da un anno non va in bicicletta, solo perché non si fida degli automobilisti. La sua giornata inizia alle 7.30, beve due bicchieri d’acqua, poi il caffè, fa ginnastica per mezz’ora, prepara pranzo e cena e, al tramonto, va nell’orto. Legge molto, soprattutto romanzi gialli e rosa, e i libri del Papa e della Gruber. Abbonata dal 1950 a Famiglia Cristiana, spera di comparire tra le sue pagine, grazie ai cento anni. Le piace, perché ha pochi pettegolezzi, scrive l’attualità e ha la pagina dedicata ai lettori.
L’infanzia l’ha vista anemica e mingherlina, molto brava a scuola. Avrebbe voluto fare la maestra, ma, alla richiesta di poter proseguire gli studi, la madre le aveva risposto “E chi va nei campi?”. Così, da undici anni a 25 anni ha fatto la contadina, insieme al fratello Alfredo, ora in Canada. Lavorare la terra le piaceva, tranne allevare i bachi da seta e raccogliere il mais, perché le foglie le grattavano il viso.
Il suo sogno era avere una casa autonoma, non in famiglia allargata, come era d’abitudine all’epoca. Innamorata del codroipese Giuseppe Cecco, appena tornato dalla guerra, nel 1945, lo aveva sposato nel 1949, andando a vivere in due stanze e la terrazza, ma soli e felici. Dalla loro unione sono nati due figli, Bruno e Luciano, che le hanno dato cinque, e adorate, nipoti femmine e otto pronipoti. Oliva parla ancora di lui con amore e gratitudine e lo ricorda lavorare fino a tarda ora, come falegname – aveva imparato il mestiere da Giannino Tubaro, pompe funebri – e imbianchino.
Vedova a 54 anni, mai ha pensato di rifarsi una vita, dedicando ogni energia alla numerosa famiglia, al cucito, e ai viaggi. Grazie all’U.T.E. codroipese, all’epoca presieduta dalla signora Petri, ha visitato gran parte d’Italia e d’Europa, e assistito a numerose opere all’Arena di Verona. Inoltre, ha viaggiato in Egitto, Argentina, Canada, più volte, Las Vegas, San Francisco. Nel duemila, aveva ricevuto il diploma per i 30 anni di frequenza dell’U.T.E.
La ricetta per arrivare a cento anni, per Oliva è “stare contenti dentro e fuori, nell’anima e nel corpo, mangiare poco e bene, leggere, fare ginnastica, e anche pregare per quelli che non pregano. E, così, io sto in pace con tutti. Sono stata sempre contenta della mia famiglia. Cresceva bene e io non ho mai chiesto altro”.
Per il suo secolo le è stata organizzata una affollatissima festa, cui hanno partecipato anche il fratello Giuseppe, detto Bepon, e il nipote Devid, figlio del fratello Alfredo, giunti dal Canada.
Oliva si annovera tra le donne codroipesi degne di rispetto e stima, come esempio di entusiasmo e gratitudine alla vita, sempre arricchita dalla fede e dall’amore per chiunque le passi accanto.