Lettere

Ddl Nordio sulla giustizia, speranze e preoccupazioni

di Graziano Vatri

Vorrei svolgere alcune brevissime e stringate considerazioni sul cosiddetto Ddl Norberto Nordio che il ministro ha definito come il “ primo passaggio per quella che si chiama giustizia giusta”. Il problema così evocato, in modo insieme amaro e suggestivo, impone la ricerca del parametro di riferimento che, nel nostro caso, dovrebbe essere sempre la Costituzione.
Oltre all’abuso d’ufficio e al traffico di influenze illecite, l’intervento di cambiamento, si concentra in particolare sulla pubblicazione delle intercettazioni, sulle sentenze di assoluzione che non potranno essere impugnate, sull’avviso di garanzia.
A mio parere, era veramente ora che si iniziasse in modo serio nonché corretto, a tentare di porre rimedio a queste particolari e autentiche storture della giustizia italiana, peraltro in continuità con quanto previsto dalla recente riforma varata dal precedente ministro della giustizia Marta Cartabia. Certo, ci saranno ulteriori correzioni od integrazioni da apporre, sicuramente non basterà l’impianto dato, ma sul fatto di iniziare questo percorso e di farlo senza agitare bandiere ideologiche, né da una parte, né dall’altra, evitando scontri corporativi con la magistratura, credo non possano sussistere dubbi. Anzi, sarebbe quantomai indispensabile una certa condivisione della proposta legislativa, tra la maggioranza che la appoggia e le forze di opposizione che possono e debbono collaborare al miglioramento della stessa, senza commistione nei ruoli assegnati dal voto dell’elettorato. La Giustizia è infatti di tutti e, vista l’importanza o la delicatezza degli argomenti trattati, nessuno deve sottrarsi a questo confronto, ad un dialogo che lasci da parte pregiudizi o preconcette ostilità. Inoltre, il primato della Politica va dimostrato con gli atti ed i fatti, non solo declamato retoricamente.
Quest’impostazione, frutto di responsabilità, sarà possibile e verrà concretamente realizzata? Conoscendo i principali attori, finora divisi tra un giustizialismo esasperato, quindi pericoloso o un garantismo giusto, ma spesso fine a se stesso, sarà difficilissimo che accada, ma per il bene del paese, non impossibile.
Presto lo vedremo e lo verificheremo.
Ultimo aggiornamento: 05/12/2024 01:00