22/11/2024
Codroipo, Lettere
I Consiglieri di opposizione interrogano il Sindaco
di Comunicato Stampa
I Consiglieri di opposizione Graziano Ganzit, Alessio Vidoni, Thierry Snaidero Tiziana Cividini, De Rosa Vincenzo Aisha Clark Cassandra, D’Antoni Andrea, intervengono rispetto ai fatti accaduti nella giornata di mercoledì 9 ottobre in questa via Pordenone, fatti degenerati in una struttura di accoglienza di stranieri che hanno registrato anche un accoltellamento con ricovero in ospedale.
Invero i consiglieri, sono stati avvicinati da cittadini codroipesi preoccupati per quanto accaduto e per la presenza di queste colonie di cittadini provenienti da Paesi con realtà difficili. I consiglieri avevano più volte evidenziato la necessità di monitorare queste realtà. Si parla di ben una settantina di presenze in 16 alloggi. Lo avevano fatto anche durante la Commissione Servizi Sociali del 31 gennaio scorso nella quale si erano fatti promotori, in quel caso il Cons. Gianluca Mauro, di una Commissione specifica sulla sicurezza di Codroipo, con interessamento del Prefetto di Udine e le Forze dell’ordine. Invero è necessario monitorare anche fenomeni di devianza minorile, nonché la recrudescenza di furti in abitazioni. In quell’occasione avevano ricevuto la disponibilità a farsi carico di questa proposta, l’attuale Amministrazione comunale, che a tutt’oggi non ha trovato però un seguito. A Codroipo sono presenti nel raggio di 800 metri tre di queste realtà, due in via Candotti e una in via Pordenone. Realtà che ospitano stranieri richiedenti asilo politico in attesa della decisione in merito della Commissione territoriale competente, che decide in tempi troppo lunghi. Nel frattempo, gli stessi si vedono transitare a gruppetti di due o tre persone per le vie cittadine intenti a trascorrere la giornata in qualche modo. Sono stranieri che provengono da realtà difficili e tanti hanno subito violenze e soprusi che vanno tenuti in considerazione. Sono di etnie e culture diverse e spesso vengono ospitati promiscuamente creando inevitabili tensioni. Allora ci chiediamo: “il tipo di accoglienza è adeguato alle loro complessità?; esiste una sorta di vigilanza in quelle strutture?; e nel caso, è appropriata?.”
Noi pensiamo che in un’ottica di integrazione necessaria debbano impegnare le loro giornate in attività scolastiche e lavorative, contrariamente si favoriscono sacche di marginalità e fenomeni di microcriminalità e risse, Udine e Trieste insegnano, così come giornalmente la stampa ci parla.
Al Sindaco di Codroipo, per quanto di sua competenza, abbiamo presentato un’interrogazione a risposta scritta al fine di monitorare il fenomeno. Chiediamo di sensibilizzare gli Enti, che hanno in essere l’appalto di questi progetti di accoglienza nel nostro territorio, a una più incisiva azione di controllo e gestione di queste persone e a un fattivo e reale processo, dei percorsi d’ integrazione che al momento pare non rilevabile, anche al fine di prevenire fatti che non vorremmo irreparabili.