Lettere

L’incredibile “partita a poker” alla Casa Bianca

di Graziano Vatri

Dobbiamo proprio prepararci a tutto. Mai avremmo immaginato di assistere allo scontro che si è consumato alla Casa Bianca tra Trump e Zelensky. Una “partita a poker” finita male con il Presidente ucraino che ha fatto letteralmente saltare il tavolo. Un vertice evidentemente preparato malissimo. Proprio il risultato contrario a quello che Trump sembrava aspettarsi. Almeno stando alle dichiarazioni dell’immediata vigilia quando il Presidente americano ha persino negato di avere definito Zelensky un dittatore. Più di un commentatore ha subito parlato di una “trappola” organizzata per fare apparire il Presidente Ucraino come il responsabile della continuazione della guerra se non, addirittura, dello scoppio del conflitto iniziato con l’invasione russa. Altri hanno parlato di un “suicidio assistito” di Zelensky caduto nella trappola di una surreale trattativa diplomatica condotta in diretta televisiva. Così, è venuto fuori il duo Trump - Vance che hanno dato vita ad uno show, dobbiamo pensare, dedicato ai propri sostenitori. Sottovalutando, però, che Zelensky, anche lui parlava ai suoi, non poteva certamente cedere le armi di fronte alle telecamere di tutto il mondo. In ogni caso, è proprio finita male per l’Amministrazione americana in diretta tv conclusasi in malo modo con un “no” risposto all’uomo più potente del mondo. Evidentemente, non funziona più nulla nella tradizionale catena di comando della diplomazia statunitense che, alla fine, si è esposta ad un fallimento del genere, ammesso che l’obiettivo fosse di trovare davvero un accordo ragionevole. Adesso, però, resta la minaccia di Trump di chiamarsi completamente “fuori”. È ciò porta al “tavolo da gioco europeo” seduta al quale, proprio domenica 2 marzo a Londra, c’era anche il presidente del consiglio dei ministri italiani, Giorgia Meloni. Preparato per affrontare i temi della difesa: si sono viste le carte un po’ di tutti. Anche se già le dichiarazioni, soprattutto quelle del polacco Tusk, del francese Macron e dello spagnolo Sanchez, sono tutte ispirate al massimo sostegno a Zelensky e agli ucraini. Persino l’on. Bocchino, di fatto il portavoce televisivo di Giorgia Meloni, ha parlato dell’occasione dell’Europa per mostrare la propria unità. E ben sapendo che, invece, Matteo Salvini si era appena di nuovo schierato con Trump contro Zelensky. Vedremo, allora, lo sviluppo delle prossime mani della partita di poker in corso. Decisamente uno scenario preoccupante ed assurdo ...

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Ultimo aggiornamento: 01/04/2025 09:21