Lettere

Risultati elettorali clamorosi con riflessi forse anche per l'Italia

di Graziano Vatri

Le elezioni francesi e del Regno Unito, inducono ad alcune riflessioni che riguardano anche l’Italia.
Il clamoroso risultato del secondo turno delle elezioni francesi ha sovvertito completamente la quasi totalità dei pronostici. Ma non quelli di qualche profondo conoscitore della società francese, il quale aveva intuito, pur non essendone certo, come l’esito del voto per le europee avrebbe potuto provocare quello gli Americani chiamano una frustata di ritorno. Ed ha fatto crollare le speranze di Marine Le Pen. 
Ma non è tutto qui. La vittoria del Nouveau Front Populaire esprime infatti i molti “No” della Francia. Per primo proprio il “No” alla Le Pen che stava già assaporando la quasi certezza di riuscire a far formare il governo ad uno dei suoi collaboratori. Ed invece, ha subito una débacle clamorosa e senza appello. I dati definitivi la collocano addirittura in terza posizione. Nell’arco di una settimana, la “leader“che fa da foglia di fico di tutte le posizioni di privilegio che lacerano la transalpina “sorella latina” e che irrigidiscono in maniera intollerabile i rapporti tra le sue componenti sociali, ha perso per strada milioni di consensi. Soprattutto, ha dilapidato l’intero capitale che pareva aver accumulato col grande successo del giugno scorso quando registrò un’incredibile avanzata per le elezioni europee. 
Ha avuto ragione il Presidente Macron a gridare all’emergenza nazionale. Almeno sotto questo punto di vista, quello che era stato giudicato un azzardo nello sciogliere l’Assemblea nazionale va considerato uno shoccante antidoto contro l’avanzata della destra estrema. La Francia, così, si conferma come un vero e proprio bastione in grado di fermare l’ondata populista e nazionalista che, più volte, è sembrata in grado di travolgere l’intera Europa. Certo, Macron, adesso, avrà a che fare con la vera vincitrice di questo doppio voto. E cioè con la sinistra, che si trova, in maniera del tutto inattesa, ad avere la quasi maggioranza in Parlamento. E dovrà fare i conti con il fatto che le prime parole del capo di questa coalizione, Melanchon, sono state ovviamente di chiusura da parte della France Insoumise, sulla possibilità di una coabitazione al Governo con il partito del Presidente.
Vedremo poi come la realtà dei numeri farà sentire la propria influenza. Intanto, prendiamo atto di come i vari “No” espressi dai Francesi avranno delle conseguenze anche sugli equilibri europei. E quindi, anche su chi in Italia immaginava di creare chissà quale sponda con una Francia tutta spostata a destra. 
Un’ulteriore e breve considerazione anche sul risultato delle elezioni inglesi. Dopo ben 14 anni ininterrotti di governi conservatori, ritornano i laburisti con una vittoria schiacciante di 410 seggi su 650 nel nuovo parlamento. Oltre alla voglia di alternanza che è l’essenza di tutte le democrazie, in questo caso, c’è di più con il grave e sostanziale fallimento della Brexit, cioè dell’uscita della Gran Bretagna dall’Europa Unita, gestita in modo pessimo dai governi conservatori. L’opposizione laburista, dopo un ampio rinnovamento di uomini, ma soprattutto di linee programmatiche, con l’abbandono delle linee massimaliste di estrema sinistra e ritrovando l’impostazione riformista dell’ex premier Tony Blair, sono tornati ad essere credibili per l’elettorato, vincendo le elezioni. 
Anche in questo caso, la lezione servirà a ritrovare una via giusta e di successo, per tutti i settori della sinistra italiana, priva ormai della componente di centro?

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Ultimo aggiornamento: 21/11/2024 10:42