Un argomento delicato per la serata organizzata all'Azienda Ferrin Vini, dove la giornalista friulana Giada Bravo ha dialogato con la biologa Chiara Sartori del suo libro "La vita è un dono".Il libro racchiude un messaggio molto forte che può fare riflettere su un argomento importante quale quello della donazione degli organi: un momento di sofferenza perchè si tratta della dipartita di una persona cara, di "una storia che si chiude", ma che può essere l'occasione per donare vita e speranza ad altre persone.
Alla serata erano presenti le rappresentanti locali dell'Associazione Italiana Donatori Organi che non hanno mancato di sottolineare come la donazione sia una scelta importante che possiamo fare sia presso il nostro Comune al rinnovo della carta d'identità, ma anche sul sito dell'AIDO stessa (www.aido.it), sulla loro App, oppure semplicemente lasciando una memoria scritta tra le nostre carte personali, nel taccuino. L'importante è sollevare i nostri cari dal dover prendere una decisione così importante nel momento della sofferenza. È vero, è stato spiegato, che dal 1999 con la Legge 91 lo Stato italiano prevede la prelevazione di organi e tessuti dai corpi dei defunti per il trapianto, ma è altrettanto vero che basta l'opposizione di un parente perchè questo non avvenga senza una chiara determinazione del defunto ed è altrettanto vero che gli organi e i tessuti di tante persone che muiono in casa o comunque non in ospedale non vengono donati. Non serve nemmeno essere persone di "sana costituzione", perchè non sono solo organi vitali quali cuore, polmoni, reni o fegato che possono essere donati, ma anche cornee, ossa, e altri tessuti.
Eppure sono uno su tre degli italiani che necessitano di una donazione di organi o tessuti li ricevono in tempi utili. C'è quindi una drammatica necessità di assumerci le nostre responsabilità come cittadini per permettere ad altri di poter continuare a vivere, quando ormai a noi non è più possibile.