20/09/2025
Sociale, Libri
Un’economia che riparta dal buon senso, dalla comunità
di Mario Passon
Nel 1971 Abraham B. Yehoshua scrive il racconto “All’inizio dell’estate del 1970” che fa parte della raccolta “Tutti i racconti” edito da Einaudi.
Un giovane israeliano di 31 anni ritorna dall’America, quasi professore, con la giovane moglie ed un figlio di tre anni, si occupa di ricerca sperimentale tra storia e statistica, “il metodo stesso è così rivoluzionario” racconta al padre, metodo che implementerà all’Università di Gerusalemme. Alcune settimane dopo il suo arrivo viene richiamato come riservista e inviato sul fronte di guerra nella valle del Giordano. Nello studio ha lasciato ogni cosa com’era ed è partito per la guerra: in un angolo del cassetto un coltellino con la scritta PEACE.
“Come va?” gli chiede il padre … “Lo vedi anche te … - sussurra con amarezza e disperazione – una perdita di tempo … senza ragione”.
Sintesi di un racconto che invito a leggere e che con altri due “L’ultimo comandante” e ”Base missilistica 612” ci fa riflettere sull’inutilità delle guerre. Abraham B. Yehoshua, (nato a Gerusalemme nel 1936 e morto a Tel Aviv nel 2022) è stato uno dei maggiori scrittori israeliani.
Questa incipit per introdurre la 7.a edizione del Festival dell’economia civile che si svolgerà a Firenze dal 2 al 5 ottobre con il titolo “Democrazia partecipata: la sfida delle Intelligenze Relazionali”. L’intelligenza artificiale con la quale si muovono le guerre di oggi è nulla senza intelligenza relazionale: da sola l’intelligenza artificiale rischia di diventare un lanciarsi bombe, droni e missili. Abraham B. Yehoshua ha sempre sostenuto e lavorato per il dialogo e le relazioni: il movimento per la pace in Medio Oriente che la sua generazione ha portato avanti si è scontrato contro la violenza, l’assenza di fiducia, le ideologie e anche il peso della religione nei conflitti.
L’intelligenza relazionale è la capacità di costruire relazioni di senso e di qualità tra di noi. E’ su queste fondamenta che si costruiscono le soluzioni a tutti i problemi di oggi.
L’economia civile che promuove l’evento di Firenze, fa tesoro delle evidenze sul campo e di quelle sperimentali in materia di dilemmi sociali: ci aiuta a costruire le condizioni per le quali “homo homini natura amicus” (per natura ogni uomo è amico di un altro uomo), come sosteneva Antonio Genovese che così rispondeva a “homo homini lupus” di Thomas Hobbes (in natura l’uomo è un lupo per l’uomo), per cui prevale l’egoismo, la competizione come lotta, antagonismo, scontro.
Il riscaldamento globale e l’emergenza climatica, le politiche del lavoro, la qualità della vita e delle relazioni, i conflitti e le guerre, la crisi del debito estero: su questi temi ragionerà il Festival Nazionale dell’Economia Civile perchè la Guerra e i dazi sono una perdita di tempo … senza ragione.
Democrazia partecipata: un invito a diventare protagonisti, partecipare, proporre, costruire.