05/08/2025
Lestizza, Arte e spettacoli, Furlan
“Cantata per il Cid”, serata di emozioni e visioni
di Redazione web
Una serata intensa, poetica e profondamente ispirata quella del 2 agosto presso I Colonos di Villacaccia di Lestizza, dove è andata in scena “Cantata per il Cid”, evento della rassegna Avostanis 2025, che quest’anno porta il titolo evocativo di “Oltris”, ovvero “Al di là”. Un titolo che richiama la necessità di uno scarto, di un cambiamento radicale, di uno sguardo che vada oltre l’ordinario.
La Cantata per il Cid, prodotta in collaborazione con il Festival vicino/lontano, è stata un tributo profondo e rispettoso a una figura che fu maestro suo malgrado, guida e coscienza silenziosa per molti: il Cid. La narrazione, curata da Danilo De Marco, Angelo Floramo e Massimo Somaglino, ha combinato parole, immagini e musica in un mosaico emotivo capace di toccare corde intime e collettive. In scena anche la fisarmonica di Paolo Forte, il coro diretto da Nicoletta Taricani, autrice anche degli arrangiamenti musicali, con Caterina De Biaggio, Michela Franceschina e Chiara Di Gleria. Le fotografie di Danilo De Marco e il video montato da Andrea Trangoni, con la regia di Somaglino, hanno completato l’opera, fondendo arte visiva e teatrale in un’unica, potente narrazione.
“Abbiamo lasciato parlare lui, il Cid, attraverso i suoi frammenti. In punta di piedi, con pudore”, ha spiegato Floramo, sottolineando come il testo sia nato dall’intreccio fra memoria e presenza, tra un dialogo immaginario e le urgenze del nostro tempo.
A chiusura della serata, è stata inaugurata la mostra collettiva “Oltris”, progetto artistico che prosegue e arricchisce il tema centrale della rassegna: l’“andare oltre”, l’immaginare alternative, attraversare soglie culturali ed esistenziali.
Nata nel 1992, Avostanis, il cui nome deriva dai “avostans”, i grilli d’agosto, ha da sempre sfidato la sospensione estiva della vita culturale per diventare spazio vivo di creazione e riflessione. Ancora oggi, dopo oltre trent’anni, I Colonos si confermano luogo di resistenza culturale, di linguaggi che si incontrano, di comunità che riflette e sogna. E anche quest’anno, tra canto, immagini e arte, il cammino è iniziato. Oltris, appunto. Al di là.