Codroipo, Libri

Il Friuli dei Poeti, una mappa per incontrare la poesia

di Silvia Polo

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C’è chi sa cos’è il Friuli e c’è chi lo scopre. Vale anche per chi in Friuli, nel “Friuli storico”, c’è sempre stato, e io sono uno di quelli.
Comincia così il nuovo prezioso lavoro di Gian Mario Villalta, presentato in Biblioteca il 16 gennaio nella serata organizzata dal Comune di Codroipo e dal Caffè Letterario Codroipese. Il libro in questione, in due volumi, è “Il Friuli dei poeti” uscito per Storie – La piccola casa editrice di Giovanni Santarossa – un’antologia che presenta ben 69 poeti friulani. Una mappa per incontrare la poesia.
Un lungo lavoro di ricerca antologica che non sarebbe mai venuto alla luce senza il periodo pandemico di mezzo, una clausura forzata che si è rivelata amica della scrittura. È stata una sfida – un atto d’amore da poeta, grande lettore e critico impegnato – che presuppone un grande amore per la nostra regione ma anche una profonda conoscenza di essa, virtute e canoscenza in persona.
“La varietà linguistica della nostra regione è un patrimonio immenso, ma rappresenta anche una sfida per chi cerca di fissare un’identità culturale nella poesia”. Sul “Friuli storico”, Villalta spiega che si riferisce non solo a quello che abbraccia la provincia di Udine, ma include il Pordenonese, il Goriziano e si spinge fino al Portogruarese. Uno spazio attraversato da una varietà linguistica e culturale che rende la poesia friulana particolarmente affascinante.
Prima parte del viaggio: partenza obbligata Casarsa. I poeti ci portano poi dalla laguna alle colline, dalla città alla Carnia, da Codroipo a Navarons, da Gorizia a Buia, da Cordenons a Versa, da Spilimbergo a Pordenone attraverso molti paesaggi e differenti lingue, scoprendo il diverso respiro del tempo e le molte ricchezze poetiche dell’intera regione.
Impossibile ricordarli tutti in una sera, ma alcuni nomi di questa prima parte sono imprescindibili per parlare del Friuli dei poeti e quindi si citano Elio Bartolini, Tito Maniacco, Novella Cantarutti, Luciano Morandini, Leonardo Zanier, Celso Macor. Momento dedicato (e come poteva mancare, per di più in friulano) al grande Amedeo Giacomini accompagnato dalla lettura della poesia In ostaríe.
Seconda parte del viaggio: sot la mont nel Friuli occidentale
In dialogo con Gabriele Zanello, che ha magistralmente curato la ricca bibliografia dei volumi, sono stati evidenziati alcuni nodi critici ma anche le fratture storiche e territoriali che hanno generato l’impulso alla scrittura poetica. Il terremoto del 1976, la ricostruzione con i suoi inevitabili cambiamenti, le particolari aree di confine. Singolare, in quest’analisi, il riferimento alla tragedia del Vajont, di come abbia accelerato il processo di abbandono della montagna - comune a tutta l’Europa - ma con tempi e modi più allarmanti: era dunque necessario considerare il valore della cultura di quelle zone prima che divenisse rimpianto nostalgico. A Montereale Valcellina nasce così il Circolo culturale Menocchio, attorno al quale un gruppo appassionato di poesia legge e scrive in italiano e in friulano. Un vero centro di produzione culturale nella periferia della periferia, che però nutre scintille pronte ad accendere altri fuochi come farà con Ida Vallerugo, che dopo un primo esordio in italiano inizia dal ’79 a scrivere le sue liriche nella variante del friulano di Meduno, poi raccolte nel suo meraviglioso libro Maa Onda.
La seconda parte prosegue poi con i ritratti dei poeti di “seconda generazione” se così si può dire con un curioso raggruppamento antologico: “insieme ognuno per la sua strada” in cui spiccano il nostro caro Luigi Bressan, lo stesso Villalta, il diamante Pierluigi Cappello e lo stimatissimo Flavio Santi; seguono un “ultimo gruppo (ognuno per la sua strada insieme)”, quello delle Valli del Natisone, uno di Udine e uno di Pordenone città.
Sfogliare “Il Friuli dei poeti” significa veramente immergersi in un viaggio che unisce poesia e natura, passato e futuro. Un libro che mancava, un tesoro da tenere sempre a portata di mano, per ritagliarsi un momento di lirica e, se possibile, spiccare il volo con i poeti, partendo dal nido.


Ultimo aggiornamento: 21/01/2025 20:58