Si è disputata recentemente nel Salento la competizione “Castro legend cup” campionato italiano di ciclismo Paralimpico. La gara si è svolta lungo i sentieri panoramici dell’antica Catrum Minervae, avamposto militare d’età romana, che oggi corrisponde all’attuale città di Castro con il suo pregevole borgo medioevale, in provincia di Lecce. Il tracciato escursionistico di 37 km con un dislivello di 480 metri ha visto gareggiare, il 20 ottobre, 30 atleti italiani paralimpici.
Per la categoria “Tandem man” hanno ottenuto il primo posto i friulani Stefano Miolo di Rivignano Teor e la sua guida Agostino Moro di Santa Maria di Sclaunicco. Stefano Miolo non vedente è sempre accompagnato nelle gare da Agostino Moro. Una coppia affiatata che continua ad ottenere grandi risultati sportivi. Entrambi sono iscritti all’associazione sportiva dilettantistica A.N.B. “Fiamme Cremisi”.
Al secondo posto Samuele Liani di Glaunicco di Camino al Tagliamento e la sua guida Paolo Praturlon di San Vito al Tagliamento.
Per la categoria “Tandem women” il primo posto è stato assegnato a Beatrice Cal di Azzano Decimo con la guida Giorgia Serena di Bagnaria Arsa.
Felice del recente successo Stefano Miolo ha voluto ancora una volta ringraziare i volontari che con grande cuore dedicano loro del tempo nella specialità del “Tandem” e fanno da guide e da coach in questo sport. “È proprio grazie alla loro disponibilità - sottolinea Miolo - che abbiamo la possibilità di avere nuove prospettive, una nuova vita, per noi sono dei veri e propri Angeli”.
Un pensiero al loro successo è stato inviato anche dal presidente della regione Massimiliano Fedriga: “È con grande orgoglio che condivido i successi straordinari degli atleti paralimpici friulani al campionato italiano di ciclismo paralimpico MTB Castro legend cup. Complimenti a Beatrice Cal con la sua guida Giorgia Serena, che ha conquistato il primo posto nel femminile. Medaglia d’oro anche per Stefano Miolo con la guida Agostino Moro, seguito dall’argento di Samuele Liani con Paolo Praturlon. Lo sport è un potente strumento di inclusione ed i nostri atleti paralimpici ce lo dimostrano ogni giorno con l’impegno e la passione di chi nello sport trova lo spazio per realizzare i propri sogni”.