27/08/2025
Talmassons
Il grazie di Flambro, Flumignano e S. Andrat a don Ugonna
di Redazione web
“Inquietum est cor nostrum donec requiescat in te Domine” (inquieto è il nostro cuore fino a quando non riposa in te Signore) con questo pensiero di S. Agostino, le Parrocchie di Flambro, Flumignano e Sant’Andrat del Cormor hanno salutato don Ugonna che lascia l’incarico di vicario parrocchiale. Il pensiero di Sant’Agostino è riprodotto su uno dei dipinti che rendono belle le nostre tre chiese.
Don Ugonna Mbonu Silas è un prete nigeriano inviato dalla sua diocesi a studiare in Italia: studia a Venezia e a Roma, si laurea in psicologia e con l’Università degli Studi di Trieste ottiene l’abilitazione alla professione di psicologo clinico. Svolge il suo ministero sacerdotale prima nella Diocesi di Concordia-Pordenone e poi in quella di Udine nelle parrocchie di Flambro, Flumignano e S. Andrat del Cormor.
Il saluto è avvenuto nella suggestiva cornice di Casa Cavarzerani a Flambro con la presenza del Sindaco di Talmassons Fabrizio Pitton, dell’Amministratore parrocchiale mons. Guido Genero, del parroco di Talmassons don Juan Carlos, del direttore della collaborazione pastorale Mario Passon e di tanta gente che ha manifestato la sua gratitudine a don Ugonna.
Il sindaco Fabrizio Pitton ha ringraziato don Ugonna per il servizio svolto non solo alle tre Chiese ma ai paesi in particolare agli anziani, ai malati, ai giovani, alle famiglie. Significativo il dono che ha voluto dare a don Ugonna: la Croce di Aquileia, uno dei più antichi simboli Cristiani.
Don Ugonna torna nella sua Nigeria, una chiesa perseguitata, in 15 anni 52mila fedeli uccisi, tante scuole cristiane e luoghi di culto distrutti, tanti i sacerdoti rapiti.
Tanti i grazie espressi da don Ugonna nel saluto: “all’Italia che mi ha dato il posto di studio per studiare, alla Diocesi di Udine che mi accolto per fare servizio in queste tre parrocchie dove sono stato accompagnato da mons. Genero; grazie al Sindaco per come sono stato accolto dalla sua gente; grazie alle tre parrocchie riunite di Flambro, Flumignano e S. Andrat, rimarrete sempre nel mio cuore e la vostra storia ricorderà di un prete africano. Torno nella Chiesa della Nigeria dove c’è tanto fa fare con la ricchezza spirituale, umana e professionale che mi ha dato l’Italia … grazie al Signore Dio che mi ha dato la vita, la salute, mi ha fatto prete”.